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«Noi, genitori in cammino da cinquant’anni per la missione educativa»

Nel 2025 l’Agesc taglierà il traguardo del mezzo secolo di attività. Per la scuola di tutti

Il 2025 è un anno importante per Agesc che compie 50 anni. Ci pare giusto, quindi, iniziare a ripercorrere qui la sua storia. Il 28 novembre 1975, in una sala dell’Istituto delle suore Angeliche a Milano, si riunì per la prima volta un gruppo di genitori i cui figli frequentavano la scuola cattolica. La riunione era stata convocata per discutere la carenza di un programma specifico della scuola cattolica ovvero di ciò che da allora fu chiamato il “progetto educativo”. Desideravano, quei genitori, che la scuola dei loro figli operasse sempre di più a testimonianza dell’amore di Dio e dell’annuncio del Vangelo a tutti, affinché non fosse solo scuola di cultura e di sapere tecnico- scientifico, ma anche di amore e di giustizia. Sin da subito quel gruppo ristretto si pose anche il problema del mancato riconoscimento del servizio pubblico svolto dalle scuole cattoliche per la comunità. Era l’atto fondativo dell’Agesc. Seguirono altri incontri fino alla formalizzazione di uno statuto e di un atto costitutivo approvati presso lo studio del Notaio Porro, l’8 luglio 1976. Erano anni quelli, come ebbe a ricordare monsignor Tettamanzi, già vice presidente della Cei, di rivolgimenti sociali, di «mutazioni che non potevano non interpellare anche la scuola cattolica: il passaggio tumultuoso da una scuola di élite a una scuola di massa; il progressivo innalzamento dell’istruzione obbligatoria; la riforma della scuola media unica; lo sconvolgimento della contestazione studentesca del ‘68 (partita all’Università Cattolica di Milano, primo ateneo ad essere occupato dagli studenti, ndr)». Tuttavia, l’aria che si respirava per la scuola cattolica e la cultura cristiana in generale era tutt’altro che favorevole. Il clima era irridente verso le istituzioni cattoliche; nel migliore dei casi intimidatorio, violento in quelli peggiori. Furono diversi gli esponenti cattolici della politica, della cultura, della magistratura e del lavoro a cadere sotto la violenza del terrorismo (da Aldo Moro a Vittorio Bachelet, da Guido Galli a Giuseppe Taliercio). Non mancò, quindi, una buona dose di coraggio, oltre che di lungimiranza e capacità di analisi, a quei primi soci nel promuovere un’Associazione nazionale di genitori per la famiglia, l’educazione, la scuola cattolica e la formazione professionale di ispirazione cristiana, come recita il primo articolo dello Statuto. Da allora sono trascorsi quasi cinquant’anni e i propositi dell’Agesc non sono cambiati. Ancora oggi ci proponiamo di operare in adesione ai principi e ai valori della fede cattolica e al Magistero della Chiesa sostenendo: il primato della famiglia nell’educazione e nell’istruzione dei figli; il diritto dei genitori di scegliere in piena coscienza e libertà la scuola che più risponde ai propri convincimenti morali, religiosi e civili; la necessità di qualificare e promuovere la scuola cattolica come richiesto dal Concilio Vaticano II nel documento Gravissimum Educationis. Ma i nostri valori sono anche i valori della Costituzione repubblicana alla cui stesura contribuirono in modo determinate tanti intellettuali e politici cattolici, come testimoniato, ad esempio, nell’articolo 1 dal richiamo al “lavoro” (e non ai “lavoratori” come avrebbero voluto le sinistre) quale fondamento della nostra repubblica democratica; all’art. 30 che assegna, appunto, il diritto-dovere dell’educazione e dell’istruzione ai genitori (e non allo Stato); fino all’art. 33 che sancisce il diritto di istituire scuole non statali a cui va garantita la piena libertà. Ecco, un desiderio di libertà, reale, che si concretizza nella possibilità di scelta della scuola e di partecipazione al progetto educativo per i nostri figli. Questo è ciò che ancora ci anima. Quegli stessi ideali che mossero i primi soci riunitisi a Milano, seguiti poi dal Piemonte e dalla Liguria e negli anni da tutte le Regioni italiane. Il primo presidente nazionale dell’Agesc, Giuseppe Marzetta, era tra quei genitori presenti all’Istituto delle Suore Angeliche, in rappresentanza delle Scuole Don Bosco di Milano di cui era presidente del Consiglio di Istituto. Ci piace ricordarlo per evidenziare come l’Associazione sia nata dal basso, dall’iniziativa dei genitori, soggetti qualificanti del nostro agire, portato delle istanze e dei valori che ci contraddistinguono.
La nostra è una storia nella scuola e per la scuola. Una storia di mezzo secolo, ancora tutta da scrivere.
Umberto Palaia
Presidente Nazionale


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Fonte:Avvenire