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Gontero: «Siamo costruttori del bene comune per la comunità nazionale»

Domani e domenica, a Bologna, è convocato il Consiglio nazionale dei genitori della scuola cattolica. Previsto, tra gli altri, l’intervento del professor Zamagni, tra i massimi teorici dell’economia civile

«Educare è il compito più difficile ma anche il più entusiasmante per un padre ed una madre. Essere sostenuto in questo compito è un tuo diritto». Con questo incipit, che ben rappresenta la mission Agesc, apriranno a Bologna, presso l’Hotel Elite, i lavori del prossimo Consiglio Nazionale dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, l’11 e il 12 febbraio prossimi. Sarà un momento particolarmente importante per l’associazione, prossima al rinnovo dei quadri intermedi, e nel corso della giornata di sabato verrà presentato il bilancio 2015-2016 per l’approvazione. Al pomeriggio si susseguiranno le relazioni di fine mandato dei presidenti provinciali e regionali, ai quali è stata affidata per la riflessione una serie di spunti da una conferenza Ted ( Technology Entertainment Design) dal titolo “Come i grandi leader ispirano all’azione”.

Domani e domenica, a Bologna, è convocato il Consiglio nazionale dei genitori della scuola cattolica. Previsto, tra gli altri, l’intervento del professor Zamagni, tra i massimi teorici dell’economia civile

Dalle relazioni dovrebbero emergere percorsi, esperienze e valutazione degli strumenti realizzati per la formazione dei genitori, ma anche criticità e difficoltà. Agesc ha realizzato di recente Agescform, formazione on line per i genitori, uno strumento innovativo per educarsi alla comunicazione, affrontando le problematiche più attuali e spinose attraverso un percorso di stimoli ed interattività. Alla piattaforma si accede gratuitamente dal sito www.agesc.it dopo una semplice registrazione.

Domenica 11 è previsto l’intervento del professor Stefano Zamagni, docente di Economia Politica all’Università di Bologna, uno dei più importanti teorici dell’economia civile, per il quale «questa Riforma sancisce, in modo definitivo, il passaggio dal cosiddetto regime concessorio a quello del riconoscimento: in pratica l’autorità pubblica deve prendere atto dell’esistenza di una volontà ed esigere, come è ovvio che debba fare, il rispetto delle regole prefissate di comportamento, oltre che esercitare i necessari poteri di controllo (Cfr. art. 2, c.1) Si tratta di una novità fondamentale. Un solo esempio per cogliere il punto: si deve chiedere la concessione per l’apertura di una nuova sala per il gioco d’azzardo, non per consentire ad un soggetto di svolgere quelle attività che la società giudica meritevoli di tutela perché generatrici di capitale sociale o di esternalità positive».

«Al Consiglio Nazionale di Bologna molti saranno gli spunti di riflessione e gli stimoli ad una nuova operatività associativa – afferma Roberto Gontero, presidente nazionale Agesc, che porterà una relazione dal titolo “Costruttori del bene comune per la comunità nazionale” –. Riflessioni e stimoli determinanti in un momento particolarmente delicato della nostra storia, in cui ancora continua la battaglia per difendere la libertà di scelta educativa in Italia. Calano infatti i contributi in tutte le regioni che somministrano il buono scuola, tant’è che molti dei nostri istituti sono costretti a chiudere. Un momento in cui il “cosa” e il “come” contano molto meno del “perché”, domanda da porre al centro dell’azione e della comunicazione».