INSIEME PER IL TRIENNIO 2024-2027
Alla soglia dei cinquant’anni l’AGeSC si è data un nuovo Comitato Esecutivo eletto dal Congresso nazionale tenutosi a Montecatini l’1 e 2 giugno scorsi. Ne fanno parte, oltre al sottoscritto, diversi genitori quarantenni, i cui figli frequentano le scuole cattoliche, insieme a soci storici che all’interno dell’associazione, e spendendosi per essa, hanno vissuto il proprio percorso genitoriale e quello di cattolici impegnati a testimoniare la propria fede nella Storia e nella società.
Null’altro, come questo innesto armonioso tra generazioni, testimonia e garantisce la longevità e la vitalità di un’associazione al contempo laicale ed ecclesiale che ha affrontato sin dalle origini fasi diverse e complesse. Tanto che viene da chiedersi come abbia fatto un’entità associativa nata “dal basso”, per iniziativa di pochi genitori accesi dell’amore per la propria missione educativa, ad attraversare mezzo secolo, diventando segno tangibile di quell’amore all’interno della Chiesa, della società civile, del dibattito pubblico.
Per rispondere sono perfette le parole di Giancarlo Tettamanti, uno dei soci fondatori dell’AGeSC: ‹‹occorre possedere solide radici. Queste radici si alimentano di due sorgenti fondamentali: la prima, l’affezione alla Chiesa - riconosciuta come il terreno fertile che, al tempo giusto, permette al seme di germogliare (…). La seconda, un’attenzione fiduciosa a quella forma naturale di solidarietà sociale rappresentata dalla famiglia. Queste cose l’AGeSC le sa poiché le ha quotidianamente vissute e così le ha riconosciute come vere››.
I soci che compongono il Comitato Esecutivo nazionale o gli organi di garanzia e di controllo della nostra associazione sentono e riconoscono queste verità, insieme alla responsabilità di trasmetterle a una nuova generazione di genitori e studenti affinché possano dare nuovi frutti. Ma chi sostiene l’onere di una carica apicale non può e non deve - e in ultimo neanche desidera - percorrere un cammino solitario, separato dal resto della comunità associativa, tutto giocato su un piano istituzionale o operativo. Al contrario, necessita di avere la propria comunità a fianco in uno scambio incessante e fattivo di stimoli, domande, provocazioni, ipotesi e strumenti di lavoro, competenze e conoscenze, che quanto più conducono ad un agire unitario tanto più danno frutto. AGeSC da sempre ha saputo valorizzare l’iniziativa locale e fare sintesi in un patrimonio comune di esperienze e pratiche, di percorsi che pazientemente e con sapienza hanno forgiato un’identità salda, riconoscibile anche nel linguaggio.
Questo numero speciale di ATEMPOPIENO è un invito a conoscersi e a voler conoscere non solo i volti ma anche le aspirazioni e i sentimenti di chi nel prossimo triennio dovrà dare il passo al cammino associativo e seminare la semente antica che gli è stata donata. Un piccolo tentativo di connessione tra i membri del Comitato Esecutivo e degli Organi di controllo e garanzia e chi agisce sul territorio per cominciare a tessere quel filo diretto che non può che partire dalla conoscenza personale e che ci deve portare ad agire come un corpo unico, perché come diceva San Paolo ai Corinzi: ‹‹molte sono le membra, ma uno solo è il corpo››.
Bisogna non tanto sommare le forze quanto moltiplicarle per rendere il nostro agire più efficace e affrontare le sfide che abbiamo di fronte, tanto ardue quanto inedite: dalla “guerra mondiale condotta a pezzi”, alle nuove tecnologie e le loro applicazioni; dalle emergenti forme di povertà sociale alla crisi della politica incapace di dare risposte efficaci e rigenerative; all’emergenza educativa.
Torna alla mente il monito di Don Luigi Negri: ‹‹credo che la questione educativa sia arrivata al termine: assenza di preoccupazione educativa. Ciò che è angoscioso è che il mondo adulto non percepisce le sue difficoltà dal punto di vista educativo. (…)
Si tratta, allora, di mettersi in relazione con questa generazione di adulti affinché in un lavoro comune di ricerca e dialogo emerga e venga riscoperta tutta la bellezza del compito educativo, vissuto pienamente, senza sconti e senza deleghe, sapendo, come disse Giovanni Paolo II, che a noi genitori cattolici ‹‹è chiesto non solo di rivendicare dei diritti, ma soprattutto di partecipare attivamente, creativamente e costruttivamente alla vita della scuola cattolica››
Umberto Palaia
Presidente Nazionale AGeSC
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