“BUONA SCUOLA”: che voto merita?
Un Congresso nazionale per ripartire di slancio, nella scia di quarant’anni di storia e di testimonianza. La XVII assise nazionale dell’AGeSC, svoltasi dal 20 al 22 marzo scorso a Roma e a Tivoli, ritrova e rivive le ragioni delle origini e le proietta neVari e diversi i motivi che hanno caratterizzato l’evento romano, capitato nei giorni in cui - fresco di approvazione il decreto governativo sulla “buona scuola” - è stato riconfermato quanto sia “in gioco anche il futuro della scuola cattolica che proprio da alcuni provvedimenti in discussione potrebbe ricevere una parziale ma desiderata boccata d’ossigeno”, come ha evidenziato mons. Nunzio Galantino, Segretario generale della Cei, nel significativo messaggio di saluto indirizzato al Congresso.
Proprio i temi, le problematiche e le urgenze della scuola italiana, e non solo di quella paritaria, hanno fatto da sfondo al dibattito congressuale, conclusosi con la rielezione di Roberto Gontero a Presidente nazionale dell’Associazione e con la votazione del nuovo Esecutivo in carica per il prossimo triennio.
Ma hanno tenuto banco anche i valori ed i principi che l’AGeSC porta avanti da quarant’anni. Un arco di tempo in cui la scuola e la stessa società italiana hanno subìto cambiamenti ad una velocità che, va detto, non ha parimenti interessato gli atteggiamenti e la sensibilità nei riguardi del pluralismo scolastico e del riconoscimento della libertà di scelta educativa da parte delle famiglie.