Bullismo e cyberbullismo: analisi del fenomeno per prevenirlo a scuola
Come è noto il termine bullismo deriva dall’inglese “bullying” e viene usato nella letteratura internazionale per connotare il fenomeno delle prepotenze tra pari in un contesto di gruppoCome è noto il termine bullismo deriva
dall’inglese “bullying” e viene usato
nella letteratura internazionale per
connotare il fenomeno delle prepotenze
tra pari in un contesto di gruppo. Tra la
fine degli anni Sessanta e gli inizi degli
anni Settanta i lavori pionieristici di
Heinemann (1969) e Olweus (1973)
rilevarono un’elevata presenza di
comportamenti bullistici in molte scuole scandinave catalizzando
l’attenzione anche della stampa (Zanetti, 2007). È proprio Olweus (1996)
che, per primo, formula una definizione del feenomeno, affermando che:
“uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato e
vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo,
ad azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni”.
Le definizioni che si sono succedute negli anni hanno aggiunto ulteriori
particolari, ad esempio Björkqvist e collaboratori (1982) hanno
enfatizzato la disparità di potere e la natura sociale del bullismo; Besag
(1989) ha sottolineato la sistematicità e la durata nel tempo dell’azione
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