«Alleanza scuola-famiglia per la sicurezza sul web»
Alla Giornata mondiale per una navigazione sicura in Rete, il ministro dell’Istruzione Bussetti ha rilanciato il ruolo dei genitori: «Ai figli non chiedete solo come è andata a scuola, ma anche come è andata su Internet». Allarme “estorsioni sessuali” delAnche se in Italia l’età minima per iscriversi a un social network è stata abbassata da 16 a 14 anni, il 71,6% degli adolescenti si iscrive prima e il 26% senza neppure chiedere l’autorizzazione ai genitori. Una buona metà non si pone nemmeno il problema del rispetto della privacy e il 43% si è iscritto a un social con un nome falso per «controllare qualcuno» (35%) o «per scherzo» (21%). Questi pochi dati della ricerca realizzata da Generazioni connesse e da Skuola.net, raccontano già molto del rapporto dei nostri ragazzi con Internet e i social network. E non sempre si tratta di storie positive, come ricordato anche ieri a Milano, nel corso della Giornata mondiale “Safer Internet Day”, promosso dal Ministero dell’Istruzione. Al centro il tema del cyberbullismo e la nuova alleanza tra scuola e famiglia per arginare un fenomeno in crescita, che coinvolge uno studente su dieci.
«Educare alla tecnologia è fondamentale per la sicurezza sul web ma siamo già a buon punto, anche essere qui è importante», ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, intervenuto al Centro congressuale Mico. «È chiaro che il mercato e la tecnologia corrono a una velocità incredibile – ha aggiunto – vogliamo formare i nostri studenti ai pericoli della rete ma soprattutto anche alle opportunità che il web può rappresentare per la loro vita futura». In questo contesto, il ruolo della scuola «è fondamentale in accordo con la famiglia ma non dobbiamo dimenticare che al centro ci sono i ragazzi, le scelte educative vanno condivise», ha ricordato il ministro, aggiungendo un consiglio ai genitori: «Non chiedete ai figli solo come è andata a scuola, ma come è andata anche su Internet».
Sull’importanza di una navigazione «responsabile e consapevole», ha insistito anche la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, che ha suggerito ai ragazzi di conseguire una sorta di «patente» per navigare sul web, perché, come succede nel mare, «gli scogli sono sempre dietro l’angolo ». «La consapevolezza digitale – ha ribadito la Garante – richiede l’acquisizione di competenze e la consapevolezza rende liberi».
Sul fenomeno, sempre più preoccupante delle «estorsioni sessuali» ha, quindi, posto l’accento la direttrice della Polizia postale, Nunzia Ciardi. «Stiamo assistendo a un picco di denunce – ha ricordato Ciardi – di vittime, in prevalenza ragazze, che hanno avuto la vita devastata da esperienze di questo tipo. È un vero e proprio allarme sociale che rilanciamo ancora una volta, mettendo in guardia i ragazzi: prima di postare una foto rifletteteci bene».
Avvenire del 6 febbraio 2019