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GENITORI E REDDITI

L’edizione odierna di Avvenire, propone un’analisi delle cause della denatalità nelle nazioni ad economia avanzata, basandosi sui risultati di una ricerca condotta dal professor Francesco Billari, professore di Demografia e Rettore dell’Università Bocconi, e Daniël van Wijk, ricercatore dell’Istituto demografico Knaw dell’Università di Groninga.

La ricerca, basata sui dati di sette paesi, certifica che la scelta della genitorialità si è spostata in avanti nell’età e quale fattore veramente unificante di questa attitudine identifica il reddito disponibile ovvero il livello di reddito che i futuri genitori considerano necessario raggiungere per garantire ai figli livelli adeguati di istruzione e opportunità. Vi è, quindi, un tema soggettivo legato alle aspettative che le nuove generazioni hanno rispetto al ruolo genitoriale.

Dalla ricerca emerge, però, anche il tema oggettivo dell’aumento dei costi legati alla crescita dei figli, dalla casa fino all’istruzione.
Il professore Billari individua chiaramente soluzioni che chiamano in causa interventi pubblici a sostegno del reddito delle famiglia, ma anche la scuola intesa sempre più come spazio pubblico in grado di accogliere ed erogare servizi educativi: «Se il reddito è diventato così importante, servono politiche pubbliche e private per permettere a due genitori che lavorano di conciliare gli impegni lavorativi e quelli per la famiglia.

Sono utili anche tutte le misure che diminuiscono la pressione sui costi per i figli: dall’Assegno unico agli orari scolastici più ampi, dalle mense gratuite alla possibilità di far svolgere a scuola attività come lo sport o le lezioni di musica e di lingua.

E’ un programma che ci vede d’accordo come Associazione Genitori delle Scuole Cattoliche che è stato portato all’attenzione anche dell’ultimo Congresso nazionale. Ne abbiamo parlato anche rispetto alle esigenze dei genitori nei mesi estivi allorché la chiusura delle scuole pone ai genitori l’esigenza di rivolgersi a strutture ricettive come i campus estivi dai costi sempre più esorbitanti.

E’ chiaro, come abbiamo ribadito nelle diverse sedi, che questa evoluzione comporta inevitabilmente lo stanziamento di fondi congrui a favore delle scuole, evitando trattamenti difformi tra scuole statali e paritarie. L’esigenza emerge però sempre più prepotentemente soprattutto nei territori dove maggiore è il disagio sociale e la carenza di strutture pubbliche porta a identificare la scuola come il luogo a cui rivolgersi per garantire ai figli l’accoglienza in ambienti sicuri e al contempo formativi.

La tradizione sociale della Chiesa Cattolica è forte dell'esperienza degli oratori, che ancora oggi rappresentano la più valida alternativa alle strutture private durante la stagione estiva nonché un approdo contro la povertà sociale che affligge tanti minori nel nostro paese.

Con il sostegno economico dello Stato e l’ausilio dei genitori e dei laici in genere le scuole, a nostro parere, potrebbero guardare a questa storica e luminosa storia di accoglienza e formazione dei giovani.

Umberto Palaia
Presidente Nazionale AGeSC