Libro Bianco “Media e Minori” 2.0
Nuove generazioni e media in una prospettiva di tutelaNell’ambito delle attività che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni svolge in adempimento del proprio compito istituzionale di tutela una competenza rilevante riguarda la protezione dei minori nel sistema delle comunicazioni, posta dall’articolo 1, comma 6, lett. b), n. 6 della legge istitutiva, n. 249/97, secondo cui la Commissione per i servizi e i prodotti dell’Autorità «verifica il rispetto nel settore radiotelevisivo delle norme in materia di tutela dei minori anche tenendo conto dei codici di autoregolamentazione relativi al rapporto tra televisione e minori e degli indirizzi della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi».
Così, nel 2013, l’Autorità ha deliberato la realizzazione di un primo Libro Bianco “Media e minori”, la cui idea originaria muoveva, in particolare, dal proposito di sviluppare la riflessione sugli interventi e sulle misure di garanzia più adatte a definire un approccio alla tutela concettualmente coordinato e consono al nuovo contesto comunicativo digitale.
Lo scandaglio dei dati teorici, e le rilevazioni sul consumo mediatico di bambini e adolescenti, al di là dei dati statistici e della loro lettura, rivelavano come imprescindibile la messa a fuoco del contesto sociale in cui si colloca la riflessione sulla tutela del minore e dei due aspetti, l’uno strutturale, l’altro culturale, che marcano la discontinuità tra l’idea di tutela coeva alla normativa attualmente in essere e la prospettiva della tutela nel sistema comunicativo digitale. L’elemento strutturale è rappresentato dalla pluralità e diversificazione dei contenuti mediali; quello culturale riguarda l’approccio al minore, in considerazione dell’evidenza in base alla quale il soggetto da tutelare è oggi un soggetto tecnologicamente esperto, tendenzialmente più degli adulti.
Le conclusioni cui si pervenne ad esito della prima indagine svolta avevano mostrato la sostanziale insufficienza del modello di tutela tradizionale dell’infanzia e dell’adolescenza di fronte alla trasformazione del sistema dei mezzi di comunicazione caratterizzata da una dinamica di globalizzazione dell’offerta ed individualizzazione del consumo mediatico, anche – soprattutto – in conseguenza dell’affermazione del web 2.0, che rende la comunicazione sempre più fluida e interattiva, contaminando inevitabilmente anche i media più tradizionali, e ribaltando la gerarchia degli imperativi, primo fra tutti la competenza tecnologica derivante dalla velocità d’innovazione produttiva del digital divide.
Si osservava che la garanzia dei minori, a fronte della evoluzione del contesto mediale e delle nuove modalità di fruizione e consumo dei media, concettualmente non era più “confinabile” ai media audiovisivi tradizionali, generalisti o tematici che essi siano. Nondimeno, l’impianto della tutela e gli strumenti attraverso cui veniva (e viene ancora oggi) esercitata sono stati pensati per il sistema mediale analogico e risultano concentrati sui contenuti televisivi.
Nel sistema mediale pre-digitale il contenuto era un prodotto autoriale ideato e strutturato in funzione di uno specifico medium; era, cioè, un prodotto “organico” ad un determinato mezzo ed alla sua piattaforma tecnologica. Oggi la situazione è assai più complessa perché la tecnologia digitale ha modifico il concetto e lo statuto del contenuto.
La normativa vigente prevede che il bambino e l’adolescente debbano essere tutelati dalla fruizione di contenuti nocivi nei servizi di media audiovisivi: ma la persona minorenne con Internet entra quotidianamente in contatto con una pluralità di contenuti mediali diversi da quelli veicolati dai servizi media...
- Libro Bianco “Media e Minori” 2.04 MBLibro Bianco “Media e Minori” 2.0
Adolescenti in crescita tra virtuale e nuove povertà
Relazioni in famiglia, povertà, bullismo, internet e fiducia in se stessi: COSA CI DICONO I RAGAZZICrescere cos'è?
CRESCERE è uno studio longitudinale realizzato dalla Fondazione Zancan, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Coinvolge un campione di ragazzi e famiglie che vivono in provincia di Padova e Rovigo.
Li seguiamo nel tempo, dai 12 ai 18 anni d’età, attraverso monitoraggi periodici, questionari e visite mediche. Ci rivolgiamo direttamente ai ragazzi.
Crescere perchè ?
- L’obiettivo è capire come crescono i ragazzi: cosa fanno, cosa pensano, come si relazionano con i pari e in famiglia, se sono felici, quali sono i problemi, le capacità e le loro aspettative per il futuro.
- Individuare i fattori che favoriscono il benessere e la crescita positiva.
- Offrire strumenti utili a genitori, insegnanti, educatori, amministratori, a tutti coloro che accompagnano i ragazzi nel percorso di crescita.
- Adolescenti in crescita tra virtuale e nuove povertà9 MBAdolescenti in crescita tra virtuale e nuove povertà
Papa Francesco “Da come sono trattati i bambini si può giudicare una società”
Congresso Globale: La dignità del minore nel mondo digitale 6 ottobre 2017 - Dichiarazione di RomaLa vita di ogni bambino è unica, importante e preziosa, e ogni bambino ha diritto alla dignità e alla sicurezza. Oggi, però, la società globale sta mancando profondamente nel proteggere i suoi bambini.
Milioni di minori sono abusati e sfruttati nei modi più tragici e indescrivibili, in una misura senza precedenti, in tutto il mondo.
I progressi tecnologici esponenziali e la loro integrazione nella nostra vita quotidiana non stanno cambiando solo quello che facciamo e come lo facciamo, ma stanno cambiando chi siamo. Gran parte dell’impatto di questi cambiamenti è stato decisamente positivo. Tuttavia, dobbiamo affrontare il lato oscuro di questo nuovo mondo, un mondo che sta rendendo possibile un gran numero di mali sociali capaci di ferire i membri più vulnerabili della società.
Mentre è fuor di dubbio che internet crei numerosi benefici e molteplici opportunità in termini di inclusione sociale e livello di istruzione, oggigiorno contenuti sempre più estremi e disumanizzanti sono letteralmente a portata di mano dei bambini. La proliferazione dei social media comporta che atti insidiosi come cyberbullismo, molestie e sextortion stiano diventando sempre più comuni. Nello specifico, l’ampiezza e la portata dell’abuso sessuale di minori e dello sfruttamento online è sconvolgente. Un grandissimo numero di immagini di abuso sessuale di bambini e giovani è disponibile online e cresce senza sosta.
Il deleterio impatto della pornografia sulla mente malleabile dei bambini è un ulteriore grave danno a cui la rete li espone.
Noi condividiamo la visione di un internet che sia accessibile a tutti. Tuttavia crediamo che essa debba comprendere anche il riconoscimento del valore non negoziabile della protezione di tutti i minori.
Si tratta di sfide enormi, ma non possiamo abbatterci né reagire con sconforto. Dobbiamo lavorare insieme per cercare soluzioni positive per tutti in grado di promuovere la responsabilità di ciascuno.
Dobbiamo assicurarci che tutti i minori abbiano un accesso a internet sicuro, per arricchire la loro formazione, le loro comunicazioni e i loro rapporti.
Le imprese che lavorano nell’ambito nelle nuove tecnologie e i governi hanno assunto un ruolo guida in questa battaglia e devono compiere continue innovazioni per garantire una migliore protezione dei minori. Dobbiamo anche sollecitare le famiglie, i vicinati, le comunità di ogni parte del mondo e gli stessi bambini perché siano più consapevoli dell’impatto esercitato da internet sui minori.
Disponiamo già di piattaforme potenti e di leader importanti a livello globale che stanno compiendo progressi significativi per la realizzazione di queste aspirazioni. Il Centre for Child Protection della Pontificia Università Gregoriana porta avanti un lavoro internazionale in favore della protezione in 30 paesi e 4 continenti. WePROTECT Global Alliance, fondata nel Regno Unito, in collaborazione con l’Unione Europea e gli Stati Uniti, riunisce in questa battaglia 70 nazioni, 23 compagnie tecnologiche e molte organizzazioni internazionali.
Le Nazioni Unite sono alla guida di uno sforzo globale per raggiungere l’Obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile 16.2, per sradicare la violenza contro i bambini entro il 2030, in particolare attraverso la partnership globale “End Violence Against Children”.
Si tratta di un problema che non può essere risolto da una nazione, un’impresa o una religione da sola, è un problema globale che richiede soluzioni globali. Richiede che costruiamo una consapevolezza diffusa e mobilitiamo azioni da parte di tutti i governi, tutte le fedi religiose, tutte le imprese e istituzioni.
La Dichiarazione di Roma lancia un appello ad agire:
1 – Alle autorità mondiali, perché intraprendano campagne globali di sensibilizzazione per educare e informare le persone nel mondo rispetto alla gravità e all’estensione dell’abuso e dello sfruttamento dei bambini di tutto il mondo, e per spingerle a richiedere interventi da parte dei leader nazionali.
2 – Alle autorità delle grandi religioni del mondo, perché informino e mobilitino gli appartenenti a ogni fede religiosa affinché si uniscano in un movimento globale per proteggere i bambini del mondo.
3 – Ai parlamenti di tutto il mondo, perché migliorino la legislazione per una più efficace protezione dei minori e chiamino a render conto dei loro crimini coloro che si rendono responsabili dell’abuso e dello sfruttamento dei bambini.
4 – Ai leader delle compagnie tecnologiche, perché si impegnino a sviluppare e implementare nuovi strumenti e tecnologie per contrastare la proliferazione delle immagini di abuso sessuale in internet e impedire la ridistribuzione delle immagini dei minori identificati come vittime.
5 – Ai ministeri mondiali della sanità pubblica e ai leader delle organizzazioni non governative, perché accrescano le azioni per salvare le vittime di minore età e migliorino i programmi di cura per le vittime di abuso e di sfruttamento sessuale.
6 – Alle agenzie governative, alla società civile e le forze dell’ordine, perché lavorino per migliorare il riconoscimento e l’identificazione delle vittime, e assicurino il loro aiuto per l’enorme numero di vittime di abuso e sfruttamento sessuale minorile ancora nascoste.
7 – Alle forze dell’ordine nel mondo, perché accrescano la cooperazione locale e globale, al fine di migliorare lo scambio di informazioni in ambito investigativo e accrescano gli sforzi di collaborazione rispetto ai crimini contro i minori che travalicano i confini nazionali.
8 – Alle istituzioni mediche del mondo, perché incrementino la formazione dei professionisti sanitari per l’identificazione degli indicatori di abuso e sfruttamento sessuale e migliorino le modalità di segnalazione e di cura.
9 – Alle istituzioni private e governative, perché accrescano le risorse per i professionisti in ambito psichiatrico e gli esperti di altre forme di cura, in modo da incrementare i servizi di cura e riabilitazione per i bambini che sono stati abusati e sfruttati.
10 – Per le autorità con responsabilità nell’ambito della pubblica sanità, perché promuovano la ricerca sull’impatto che l’esposizione alla esplicita ed estrema pornografia online esercita sulla salute dei bambini e degli adolescenti.
11- Ai leader dei governi di tutto il mondo, ai corpi legislativi, alle industrie private e alle istituzioni religiose, perché promuovano e realizzino tecniche per impedire ai bambini e ai giovani di avere accesso a contenuti internet a cui deve poter accedere solo pubblico adulto.
12 – Ai governi, alle industrie private e alle istituzioni religiose, perché intraprendano campagne globali di sensibilizzazione rivolte ai bambini e ai giovani, per formarli e fornir loro gli strumenti necessari per un uso sicuro e responsabile di internet e per evitare che sia fatto del male a tanti loro coetanei.
13 – Ai governi, alle industrie private e alle istituzioni religiose, perché intraprendano iniziative globali di sensibilizzazione per rendere i cittadini di ogni paese più attenti e consapevoli rispetto all’abuso e allo sfruttamento sessuale dei minori, e perché li incoraggino a segnalare casi di abuso e sfruttamento alle autorità competenti, qualora li vedano, ne vengano a conoscenza o abbiano il sospetto che stiano avvenendo.
In questa era di internet, il mondo affronta sfide senza precedenti per poter tutelare i diritti e la dignità dei bambini e proteggerli dall’abuso e dallo sfruttamento. Queste sfide richiedono un nuovo modo di pensare e nuovi approcci, una più elevata consapevolezza a livello globale e una leadership ispirata. Per questa ragione questa Dichiarazione di Roma fa appello a tutti, perché tutti si ergano a
difesa della dignità dei minori.
Presentata il giorno 6 di ottobre 2017.
- Papa Francesco “Da come sono trattati i bambini si può giudicare una società”437 KBPapa Francesco “Da come sono trattati i bambini si può giudicare una società”
Safer Internet Day Study 2015: i nativi digitali conoscono veramente il loro ambiente?
Save the Children è la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini.
In continuità con le attività promosse sin dal 2010 in occasione del Safer Internet Day, anche quest’anno l’organizzazione ritiene opportuno raccogliere indicazioni utili a supportare le attività di comunicazione e di azione specifica, attraverso la ricerca sociale.
Obiettivo primario per il 2015 è quello di misurare i livelli di conoscenza e la consapevolezza dell’ambiente digitale da parte della popolazione dei teen italiani, altrimenti definiti come Millenials. Una delle diverse caratteristiche che contraddistingue questa generazione è la loro appartenenza al popolo dei «nativi digitali» *, vale a dire persone nate e cresciute in ambiente ampiamente digitalizzato.
Tuttavia, questa definizione, in opposizione a quella di «immigrati digitali» (cioè la parte di popolazione che ha sperimentato il passaggio da analogico a digitale) non collima automaticamente con la definizione di «sapienti digitali» né con quella di «consapevoli digitali»: non dobbiamo infatti dimenticare che l’universo digitale è stato creato proprio dagli immigrati, grazie alle loro competenze.
I nativi, viceversa, da un lato non hanno un bagaglio analogico da utilizzare come benchmark e, dall’altro, non sono mai stati formalmente socializzati alle «regole del gioco». Infatti, per sua stessa definizione, il World Wide Web è un ambiente caratterizzato da massima libertà e minimamente normato..
- Safer Internet Day Study 2015: i nativi digitali conoscono veramente il loro ambiente? 1 MBSafer Internet Day Study 2015: i nativi digitali conoscono veramente il loro ambiente?