Scelta della scuola? Per il lavoro dei sogni
Per un ragazzo su quattro scelgono i genitori. Il sondaggio sull’orientamento di Radioimmaginaria per la Teen ParadeLa scelta della scuola non è un passo facile, così per un neo-maggiorenne su quattro di fatto ci pensano i genitori. Il dato emerge dal sondaggio realizzato da Radioimmaginaria, primo network radiofonico in Europa gestito da ragazzi fra gli 11 e i 17 anni.
Ma cosa vorrebbero gli adolescenti? Secondo la stessa indagine, a un ragazzo su cinque piacerebbe confrontarsi con studenti più grandi che frequentano già la scuola da scegliere. E nella decisione sulla scuola le possibilità di lavoro futuro giocano un ruolo cruciale per quasi uno studente su tre (30,1%). Pesano nella valutazione da fare anche gli Open day (21,8%), meno il dialogo con i professori (6,9%) e le scelte degli amici (2,2%). Se si chiede ai ragazzi che mestiere sognano, a sorpresa, il 14,5% rivela di pensare a una professione che non esiste ancora, il 14% vorrebbe diventare un artista e il 9% un ingegnere e altrettanti il medico o l’infermiere. Velleitari o piuttosto consapevoli? Difficile stabilirlo con certezza. Mentre il 23,91% dei diciottenni guarda ancora a mamma e papà per scegliere il percorso di studi, per quanto riguarda la scuola superiore la percentuale si abbassa al 12% per i ragazzi nella fascia dai 14 ai 16 anni. «I risultati di questo sondaggio – ha commentato Rita Chiesa, ricercatrice del dipartimento di psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Università di Bologna – ci ricordano come le scelte orientative siano un 'processo sociale', ovvero, non c’è dubbio che il ragazzo o la ragazza debba essere protagonista, ma nel processo di costruzione del proprio progetto formativo e lavorativo, un aspetto centrale è il confronto con gli altri. La famiglia in primis, infatti, rappresenta un punto di riferimento importante per i rispondenti, i quali mostrano anche il desiderio di confrontarsi con altri che abbiano fatto la stessa scelta». Nei giorni scorsi si è tenuto a Bologna Fiere 'Teen Parade', il festival del lavoro spiegato dagli adolescenti in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Inps, Guardia di Finanza e Polizia di Stato. Sono stati organizzati momenti di riflessione sulle professioni. «Scegliere – conclude Rita Chiesa – richiede la capacità di immaginare il proprio futuro. Il fatto che molti intervistati abbiano risposto 'un lavoro che non esiste' alla domanda 'che lavoro vorresti fare?' può indicare la motivazione dei ragazzi a contribuire attivamente alla costruzione del futuro che desiderano».
Stando alle opinioni degli studenti, l’orientamento appare un pianeta nebuloso. In quest’ambito confuso imprese e istituzioni faticano a comunicare con i più giovani, «capitale incompreso della società», come afferma il team di Radioimmaginaria, che conta oggi 50 redazioni tra Italia e Europa, con circa 300 speaker. Chissà che non si riesca a stabilire, in tempi brevi, un contatto migliore con le generazioni di domani.
Avvenire del 9 settembre 2018