Licei in quattro anni, si riparte
La sperimentazione comincerà dal prossimo anno scolastico anche al Tito Livio, De Amicis e Leopardi. Confermata la classe del San Carlo con alunni che si diplomeranno a 17 anniPartirà con il nuovo anno scolastico la sperimentazione per i percorsi quadriennali di studi (invece dei normali 5 anni) agli istituti De Amicis, Tito Livio e Leopardi. Fa eccezione il Collegio San Carlo che ha iniziato quest’esperienza nel 2013 e ha ricevuto dal ministero la conferma anche per l’anno scolastico 2018/2019 di formare una classe di alunni che si diplomerà a 17 anni. I corsi avranno un numero basso di frequentanti e comprenderanno solo alcuni indirizzi di studio ma le famiglie stanno ancora avvicinandosi all’idea di far terminare il liceo con un anno di anticipo ai propri figli.
Al De Amicis l’unico percorso di studio interessato è quello tecnico dove, per ora, gli iscritti sono 8. Al liceo Tito Livio solo i ragazzi dell’indirizzo coreutico potranno usufruire della soluzione quadriennale. «È un’opportunità importante perchè tante ballerine vengono ingaggiate da compagnie internazionali prima dei 18 anni e rischiavano di non poter sostenere l’esame di Stato e diplomarsi » dice la vice preside Nicoletta Russello. Ad oggi, però, non è ancora stato effettuato lo smistamento per indirizzi e durata di studi e non si conosce il numero di ragazzi che comporrà le classi dell’istituto. Il Leopardi ha ricevuto una dozzina di domande per la sezione tecnica economica che si avvarrà della nuova modalità e i primi ragazzi hanno già cominciato a chiedere informazioni più approfondite. «Per poter avviare il progetto l’anno scolastico inizierà una settimana prima e finirà con una di ritardo spostando le 400 ore di scuola lavoro di una quindicina di giorni a giugno» spiega il preside Roberto Pasolini. Inoltre i professori dovranno evitare sovrapposizioni di argomenti del programma e tre volte all’anno ne sarà approfondito uno (inglese aziendale, matematica e così via) mentre saranno ampliati la digitalizzazione e il lavoro cooperativo. Alla fine del percorso si potrà ottenere la certificazione in linguaggio internazionale. Per il Collegio San Carlo la maturità 2018 sarà la quarta in cui i ragazzi si diplomeranno non ancora maggiorenni e il cammino continua con tre nuove classi da 25 alunni l’una. «Gli iscritti scelgono da subito questa strada per l’apertura internazionale e il valore culturale che fornisce con la prospettiva di poter studiare in università estere anche prestigiose » dice la preside del licei San Carlo Antonella Sacchi. E il 20% dei “sancarlini” ha quest’obiettivo. Per ottenere questi risultati la preparazione dell’esame di Stato occupa ben due anni con un calendario di lezioni che comprende tra l’altro una divisione degli argomenti per aree tematiche così che le materie si contaminino senza ripetizioni. E per incentivare l’internazionalizzazione già dal secondo anno i liceali possono fare esperienze di studio fuori dall’Italia.
Avvenire del 29 maggio 2918 - Monica Lucioni