Laboratori di robotica nelle scuole

Un progetto per formare tecnici specializzati: ne serviranno 300mila in 5 anni
Laboratori di robotica nelle scuole

Nei prossimi cinque anni le aziende avranno bisogno di 300mila giovani tecnici per i settori chiave della meccanica, della chimica, del tessile, dell’alimentare e della tecnologia. Ma nonostante in Italia la disoccupazione giovanile sia a livelli da record (l’ultimo dato Istat relativo a dicembre 2018 è del 31,9%) i diplomati specializzati sono molto richiesti, spesso introvabili. Colpa di una migrazione degli studenti verso i licei: dal 1990 gli istituti tecnici hanno visto calare la percentuale di diplomati dal 44% al 35% del totale. Considerate scuole di serie B, a volte prive del legame forte con le imprese che le ha caratterizzate in passato e con strumentazioni obsolete rispetto alle nuove tecnologie oggi indispensabili per l’industria 4.0 solo nell’ultimo decen- nio hanno perso 120mila studenti. In questo contesto si inserisce il progetto Sif (acronimo di Scuola-famigliaimpresa) lanciato qualche mese da Fondazione Cariplo. Un milione e mezzo di euro a sostegno di 76 scuole in 14 Province diverse con il coinvolgimento di migliaia di studenti, 150 tra presidi e docenti e la realizzazione di alcuni laboratori d’eccellenza. Uno su tutti quello di domotica industriale all’istituto Paleocapa di Bergamo. Il robot darà la possibilità agli studenti di migliorare le proprie conoscenze sul campo, apprendere il linguaggio di programmazione e le applicazioni in ambito manufatturiero o di riabilitazione. Il laboratorio è stato dotato anche di un visore di realtà virtuale. Un altro robot con un braccio antropomorfo è operativo all’istituto Marconi di Dalmine. Permette agli studenti di programmarlo e interagire sul piano fisico, manipolando oggetti.

Il progetto Sif insomma si propone di sostenere gli istituti tecnici nel dare risposte concrete alle aziende che cercano profili adeguati. Il progetto si avvale della collaborazione della Fondazione Politecnico di Milano. Sono oltre 20 le aziende coinvolte. Tra di esse Siemens, ABB, Arduino, Comau, Mitsubishi, solo per citare le più note. Ad ogni azienda è stata chiesta una proposta di dotazione di base e unità didattiche costituite da strumentazione e da software di simulazione. Si tratta appunto di robot, stampanti 3D, telecamere, attrezzatura e pannelli per la domotica, computer. Le aziende hanno messo a disposizione 5mila ore di corsi di formazione ai docenti. Gli istituti coinvolti, statali e paritari, si trovano in tutta la Lombardia e nelle province di Verbania e Novara. Il passo successivo sarà la progettazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Avvenire del 20 febbraio 2019