Il liceo in quattro anni 'apre' prima al mondo

In Emilia Romagna, hanno aderito alla sperimentazione 8 scuole statali e due paritarie, con il coinvolgimento di 224 alunni.
Il liceo in quattro anni 'apre' prima al mondo

Coniugare la tradizione e la qualità dei licei italiani con la prospettiva internazionale si può. Lo dimostra il liceo Malpighi di Bologna che, da questo anno scolastico, sta sperimentando il liceo linguistico quadriennale. «Si tratta di uniformare la durata delle scuole superiori a quella di quasi tutti gli altri Paesi», ha affermato alla presentazione di questa innovativa esperienza Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo, che, già da ministro dell’Istruzione, ha creduto fortemente in questa rivoluzione scolastica. «Dobbiamo proporre un modello di istruzione aderente ad una realtà che cambia velocemente e alla dimensione sempre più internazionale del mondo accademico, del lavoro, delle relazioni. Occorre una visione di prospettiva, è sui banchi di scuola che si determina che cittadini saranno domani i bambini di oggi».

In Emilia Romagna, hanno aderito alla sperimentazione 8 scuole statali e due paritarie, con il coinvolgimento di 224 alunni. «La chiave di tutto è l’orientamento», ha spiegato la Dirigente scolastica del Liceo Malpighi, Elena Ugolini: «Abbiamo svolto colloqui motivazionali individuali. Ad oggi, in Italia, un ragazzo su 4 cambia idea dopo il primo anno, il nostro scopo è evitare che succeda».

La scelta di sperimentare i 4 anni nella sezione linguistica «è dovuta al fatto che i nostri alunni trascorrono molto tempo al-l’estero, anche durante l’estate: tanti di loro desiderano iscriversi ad università straniere e si trovano penalizzati rispetto ai coetanei di altri Paesi, dove, da decenni, le superiori durano 4 anni. Alcuni nostri alunni già frequentavano il quarto anno di liceo all’estero: tornavano con in tasca un diploma, ma in Italia li aspettava un altro anno di scuola e un nuovo esame». Non è opportuno, secondo Ugolini, accorciare il percorso negli anni precedenti, «perché gli alunni si troverebbero a dover scegliere il proprio futuro ancora prima dell’adolescenza ». In quegli anni, occorre acquisiscano il metodo di studio. «Dopo, saranno perfettamente in grado di avere il mondo come orizzonte», dice.

L’auspicio di Ugolini è che la scelta del liceo quadriennale paritario possa «essere alla portata di tutti, istituendo voucher formativi statali già alla nascita, che consentano alle famiglie di poter iscrivere i figli, se motivati e meritevoli, senza oneri economici ».

Avvenire del 10 gennaio 2019