Forse è l'ora di convocare Stati Generali della Scuola
Gentile direttore, ho letto con attenzione l’ultima intervista resa dal ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Non possiamo non condividere la “grinta” di questo ministro che più volte ha anche annunciato con forza possibili dimissioni di fronte a un Governo, il suo, tiepido sulla questione “scuola”. Afferma il ministro e professore che la scuola non è più attrattiva. E io mi permetto di aggiungere che c’è un problema di qualità della scuola che occorre affrontare insieme, dentro e fuori le “stanze” del Miur. Ha ragione il ministro quando dice che la scuola è “l’aula” più importante con dentro banchi dove si decide il futuro. Mi piace moltissimo questa immagine che riconosce alla scuola una “sacralità” proprio perché è luogo dove si genera il futuro. Luoghi, come affermano pure i collaboratori più stretti di Fioramonti, in cui si decide quello che saremo. I dati Ocse-Pisa sono drammatici, ma questi bambini e ragazzi hanno bisogno di certezze come pure i docenti e i genitori. La scuola è proprio come una orchestra dove ognuno suona o deve imparare a suonare il proprio strumento in sintonia con tutti gli altri. Occorrono investimenti sicuramente, ma ancor più occorre credere che sia possibile ri-pensare la scuola in modo corale e plurale. Perché non fare degli
Stati Generali per ascoltarci e rielaborare progetti partendo dal basso, fuori dal Palazzo per fare entrare in Viale Trastevere un’aria nuova? Noi famiglie ci siamo.
Maria Grazia Colombo
vicepresidente Forum delle Associazioni familiari