Da obbligo a opportunità: il governo pronto a rivedere l’alternanza
Da obbligo a opportunità: il governo pronto a rivedere l’alternanzaPer cercare di adeguare il più possibile scuola e università alle esigenze del mondo del lavoro, «si intende rivedere l’istituto dell’alternanza scuola-lavoro, non più da considerarsi come un obbligo ma come un’opportunità sia per gli studenti che per le strutture, con percorsi di qualità, rispondenti a standard di sicurezza elevati e coerenti con il percorso di apprendimento dello studente interessato».
La bozza di Pnr
È scritto nero su bianco sulla bozza di Pnr, il Programma nazionale di riforma, esaminato ieri dal consiglio dei ministri. Nella paginetta dedicata alla scuola, il governo Conte evidenzia anche la necessità di «sviluppare percorsi di cittadinanza attiva fin dal primo ciclo di istruzione, anche in sinergia con le associazioni e altre realtà territoriali». Mentre sono allo studio diverse misure per garantire le prestazioni e i servizi necessari per raggiungere la piena inclusione scolastica e assicurare il diritto allo studio agli studenti diversamente abili o con bisogni educativi speciali.
Aggiornamento continuo e lotta alla dispersione
Oltre a ciò, nel Pnr, è scritto che si migliorerà la formazione iniziale dei docenti di sostegno, definendo degli indicatori per misurare la qualità dei processi di inclusione in ogni scuola.
Il governo, poi, annuncia di voler proseguire negli sforzi per limitare l’abbandono scolastico, con misure dirette ad incentivare gli studenti a proseguire gli studi, fino all’ottenimento di un titolo di scuola secondaria di secondo grado. Saranno utilizzati nuovi strumenti per l’aggiornamento continuo e la valorizzazione professionale del corpo docente, attraverso la revisione del sistema di reclutamento e affrontando il problema dei trasferimenti, che limita un’adeguata continuità didattica. Sarà inoltre valorizzato il ruolo del personale amministrativo tecnico e ausiliario (Ata) anche attraverso la formazione in servizio del personale di segreteria.
Educazione motoria
Infine, saranno intraprese misure per assicurare agli studenti una sana e corretta educazione motoria, prevedendo in particolare l’inserimento fin dalla scuola primaria di laureati in scienze motorie e sportive e la riorganizzazione dell’attività sportiva scolastica.
Il Sole 24 Ore 28 settembre 2018 - Claudio Tucci