Paritarie, appello al governo sui prof

Le associazioni al ministro: i nostri docenti discriminati ed esclusi dal concorso
Paritarie, appello al governo sui prof

Sui concorsi di abilitazione per i docenti precari «occorre convocare con urgenza un tavolo di confronto con il ministro dell’Istruzione Fioramonti» per risolvere «la gravissima esclusione dei docenti delle scuole paritarie». Dopo alcuni giorni – e verificato che il decreto salva precari non è stato modificato – le associazioni della scuola paritaria tornano a far sentire la propria voce per sottolineare l’assurdità di una situazione che vede ancora una volta discriminati i docenti di medie e superiori paritarie nella possibilità di partecipare al concorso per ottenere l’abilitazione all’insegnamento. Una esclusione assurda sia perché la scuola paritaria fa parte dell’unico sistema scolastico nazionale, come previsto dalla legge 62/2000, sia perché la stessa legge obbliga i docenti che insegnano nelle paritarie ad avere l’abilitazione, che però viene rilasciata soltanto dallo Stato. Ora l’esclusione, scrivono Agesc, Cdo Opere Educative, Cnos Scuola, Ciofs Scuola, Faes, Fidae e Fism, «va a ledere i diritti dei lavoratori delle scuole paritarie, che risultano pesantemente discri- minati rispetto ai colleghi delle scuole statali».

Un richiamo che giunge nel giorno in cui il ministro Fioramonti ha illustrato a Palazzo Madama alle commissioni Cultura di Camera e Senato riunite congiuntamente, le linee guida che intende seguire nel suo incarico. E i docenti sono stati spesso ricordati dal neo ministro, chiedendo che «il personale sia sempre più qualificato e adeguatamente pagato». Non solo, anche sui precari,

il titolare del dicastero di Viale Trastevere, ha sottolineato che «dobbiamo lottare per risolvere il precariato, che è sempre più un problema sociale, dilagante» sia nella scuola sia nell’università. Un impegno, spiega il ministro, che nasce «dall’imbarazzo di vedere che gli altri paesi pagano i docenti più di noi e questo è imbarazzante per la credibilità del sistema Paese». Nessun accenno, a dire il vero, sui precari delle paritarie. E nessun accenno alle paritarie neppure quando ha annunciato di aver «riattivato l’Osservatorio sull’inclusione» e di voler andare a fondo sulla mancanza di docenti di sostegno. Anche su questo punto le associazioni della scuola paritaria hanno denunciato la quasi totale assenza economica dello Stato (1.700 euro a disabile nelle paritarie contro i 20mila euro nella statale), ma il ministro non ha colto l’occasione per assumersi qualche impegno sul tema. L’esposizione del programma di Fioramonti è proseguita anche la sottolineatura che «occorre aumentare le risorse destinate a scuola, università e ricerca », con un forte invito a tutte le forze politiche a «impegnarsi, al di là delle distinzioni politiche, per investire seriamente su scuola e ricerca: un settore così strategico non può essere anno dopo anno sempre quello che riceve le briciole, serve una inversione di tendenza». Annunciata anche l’intenzione di rivedere il reclutamento dei docenti, inserendo criteri di regolarità e certezza, che oggi sembrano mancare. «No a percorsi di abilitazione a ostacoli – ha detto il ministro davanti ai parlamentari delle due commissioni –, sempre più complessi e dilazionati nel tempo». Un percorso di reclutamento «lineare anche per i ricercatori universitari» aggiunge Fioramonti. Un primo banco di prova sarà proprio la Legge di Stabilità 2020 in cui verificare se il capitolo di bilancio del ministero dell’Istruzione riceverà uno stanziamento più consistente del passato.

Avvenire del 16 ottobre 2019 - Enrico Lenzi