«Noi, i migliori senza fare selezione»

Il Carrel di Milano - La preside: «La chiave del successo? Il metodo di studio personalizzato»
«Noi, i migliori senza fare selezione»

La scuola migliore non è quella dei “secchioni” ma è un ambiente che aiuta i ragazzi a crescere come persone e a sviluppare qualità anche in settori, come la musica, che non sono neanche materie di insegnamento. Non è la «selezione all’ingresso» ma «il metodo di studio personalizzato», la chiave del successo dell’istituto paritario Alexis Carrel, secondo Eduscopio il Liceo classico migliore di Milano. «Non facciamo uno screening iniziale, ma un colloquio preliminare con alunni e genitori», spiega la preside Giulia Regoliosi, che dirige una scuola entrata nell’undicesimo anno di vita, con un centinaio di alunni distribuiti in cinque classi. «Ai ragazzi trasmettiamo un metodo che li mette al centro, li fa sentire protagonisti della scuola – sottolinea la dirigente –. Diamo molta importanza anche alla cooperazione tra gli allievi e abbiamo istituito un sistema di tutoraggio, grazie al quale i ragazzi più grandi aiutano i più giovani». Al Carrel, che fa parte delle scuole della Fondazione Vasilij Grossman, «tutte le materie hanno lo stesso valore», ricorda la preside, che, tra i progetti più rilevanti, inserisce il «potenziamento delle ore di matematica » in terza e quarta e i laboratori di informatica.

«Il nostro fiore all’occhiello – sottolinea, con orgoglio, la professoressa Regoliosi – è l’ora curricolare di multimedialità, durante la quale insegniamo ai ragazzi a confrontare tra loro i diversi linguaggi: la parola, la musica, l’arte e l’informatica. La scoperta dei linguaggi li aiuta a capire che esistono diversi modi per comunicare».

Così, alcuni allievi del Carrel hanno trovato nella musica - che non è insegnata come materia ma il cui approfondimento «viene favorito» dalla scuola - la propria strada nella vita. Come la violinista Cristina Franco, diplomata nel 2013 o i fratelli Pietro e Davide Dipilato, pianista e insegnante il primo e virtuoso della chitarra classica il secondo.

«All’ultima maturità – conclude la preside – un’allieva ha presentato una tesina sul rapporto tra musica e matematica che è stata pubblicata su importanti riviste di settore ».

Avvenire del 8 novembre 2018 - Paolo Ferrario