La costosa ingiustizia che sta uccidendo le scuole paritarie
Milano perde altri due storici istituti cattolici. Sono pubblici ma per salvarli lo Stato dovrebbe rinunciare al suo monopolioL’Italia si sta dimostrando un Paese incapace di custodire, riconoscere e incentivarele proprie ricchezze culturali, artistiche, umanee anche spirituali, con la conseguenza di perdere identità e radici, diventare terra di facile conquista da parte di un «nuovo umanesi-mo» senza anima che punta acancellare ogni valore chenon sia il denaro e il relativi-smo assoluto. Un altro tristecapitolo di questa brutta sto-ria è stato scritto in questigiorni: a Milano, città ad altaqualità di vita, culturale e so-ciale, due eccellenti e stori-che scuole paritarie - IstitutoVittoria Colonna, in centro, eScuola Pastor Angelicus, inperiferia - sono state costret-te a chiudere i battenti, nellapressoché totale indifferen-za dell’a mmi nistraz ion e,non curante dei legittimi de-sideri delle famiglie che colàvolevano educare i propri fi-gli.Dopo 123 anni di lavoroeducativo e culturale di altis-simo livello, l’Istituto Colon-na è stato messo in condizio-ne di non poter più dare ilsuo pregevole contributo alservizio pubblico dello Statoper l’istruzione, come di-chiarato nella Legge62/2000. Appare sempre piùchiaro un disegno ideologicoche vuole penalizzare lescuole paritarie, che nonpossono più reggere i costielevatissimi dell’i s tr u z io n e,diffondendo il falso messag-gio che trattasi di scuole d’é-lite in cui si «compra» la pro-mozione, che lo Stato non de-ve sostenere. All’opposto sidà corpo alla favola dellascuola statale, gratuita ed in-clusiva, manipolando prete-stuosamente i dati reali. Larealtà, infatti, è ben altra:ogni alunno costa migliaia dieuro l’anno ai contribuentiitaliani e l’inclusività è, pur-troppo, uno slogan privo disostanza, dato che gli alunnidisabili non hanno inse-gnanti di sostegno!COSTO STANDARD SUBITOGià da tempo il rapportoOcse-Pisa ha ampiamentedimostrato che con una rettainferiore a 3.500 euro/annole scuole paritarie cattolicheitaliane garantiscono un ser-vizio pubblico di alta qualità,con garanzia di pluralismoeducativo, accessibile achiunque. È in atto una stra-tegia che possiamo definiredi «costosa ingiustizia» che,di fatto, impedisce quella li-bertà di scelta educativa cheviene garantita tanto dallaDichiarazione universale deidiritti umani (art. 26), quan-to dalla nostra Costituzione.Come La Veritàha già de-nunciato in un articolo del2018 (29 ottobre), lo Statospende per le sue scuole7.500 euro all’anno per alun-no, con carenze organizzati-ve (personale docente e non)e logistiche che sfiorano ilridicolo (si pensi alla man-canza della carta igienica neibagni!), mentre per le scuolepubbliche paritarie - che ac-colgono un decimo della po-polazione scolastica - spen-de 500 euro all’anno peralunno. Non ci si rende contoe si tace che lo Stato rispar-mia circa 7 miliardi di euroall’anno grazie alla scuolapubblica paritaria, e che sevenissero «cancellate» tuttele scuole paritarie lo Statonon sarebbe mai in grado digarantire il servizio educati-vo.In questo panorama è dav-vero molto difficile capireperché ci si ostini a rifiutarelo strumento tanto semplicequanto onesto e trasparentedel «costo standard di soste-nibilità per allievo»: una sor-ta di finanziamento delloStato per ogni studente, chela famiglia sarà libera dispendere iscrivendo il pro-prio figlio nella scuola cheriterrà più consona alle pro-prie esigenze. Scuola pubbli-ca statale o scuola pubblicaparitaria: così si garantiscenei fatti e non con gli sloganla libertà educativa dei citta-dini. Oltretutto, rispetto al-l’Europa - e non passa giornoche non ci si riempiano leorecchie con gli appelli a«adeguarci all’Europa» - soloItalia e Grecia hanno siste-maticamente negato il dirit-to alla parità fra le due scuolepubbliche, statale e parita-ria.UN DANNO PER TUTTIRinnovata questa denun-cia, con la speranza che lademagogia ceda il passo albuon senso, oltre che allagiustizia, le scuole paritarieserie non smettono di lavora-re: restano, combattono e...si indebitano...e continuanoa garantire, insieme alle fa-miglie, la libertà di sceltaeducativa e un livello di edu-cazione culturale e civica al-to e serio.Quale vantaggio sociale emorale trarrà Quarto Oggia-ro, con tutte le sue pesanticriticità, dalla chiusura delPastor Angelicus? Nessuno,certamente nessuno in mo-do assoluto. Chiudere unascuola è un danno enormeper tutta la società: l’i s tr u -zione è il più efficace antido-to verso ogni forma di violen-za, discriminazione, crimi-nalità, illegalità. Le scuolevanno aiutate, tutte, senzafavoritismi, salvo quello digarantire che chi fa bene ilsuo dovere educativo vadapremiato, anche economica-mente. Vogliamo sperare chei due istituti milanesi sianogli ultimi costretti a chiudereper la colpevole e costosa in-differenza di chi governa, in-terrompendo il tragico trendche ha visto chiudere 304 istituti nel solo 2018.
La Verità 21 dicembre 2019 - Massimo Gandolfini e Anna Monia Alfieri