RICORDARE LE DONNE DEI TANTI "ESODI" per celebrare tutte le DONNE
"Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani." Lo scriveva san Giovanni Paolo II, nella sua Lettera alla Donna. Era il 1995. Sono passati quasi trent’anni e quelle parole ancora oggi racchiudono l’essenza del nostro “grazie” alle donne, a tutte le donne di tutte le latitudini.
Il nostro pensiero oggi, in questo 8 marzo 2023, va soprattutto alle madri che vivono la tragedia dell’esodo dalla propria terra e dalle proprie radici; madri che attraversano mari dove le onde dell’indifferenza e dell’ignoranza sono più alte di quelle di un oceano. Madri e donne che hanno il coraggio e la determinazione di chi sa che dovrà sempre guadagnarsi con le proprie forze ogni “domani”.
Con loro vogliamo dire grazie alle donne iraniane, a quelle di ogni paese in cui essere nate donna è una discriminante; a quelle che piangono gli orrori della guerra, un figlio o un marito che non tornerà più.
Se il mondo in cui viviamo è certamente migliore di quello in cui sono vissuti i nostri padri lo dobbiamo anche e soprattutto a tante donne impegnate nel mondo dell’educazione, della scuola, e noi di AGeSC lo tocchiamo con mano quotidianamente. Per noi l’8 marzo è ogni giorno ed ogni donna una splendida compagna di viaggio in questa storia che vogliamo costruire insieme.