FESTA DELL'EPIFANIA

FESTA DELL'EPIFANIA

Attorno a Gesù bambino è già cominciata la lotta tra il bene e il male.
Appena è nato, Gesù è segno di contraddizione.
Da una parte i Magi cercano Gesù per adorarlo e offrirgli i loro doni. Dall'altra parte Erode vuol vedere Gesù per ucciderlo. È la sete di avido potere che anima il cuore di Erode e non la ricerca sincera della luce della verità. Oltre a ciò Gerusalemme è nelle tenebre e non si accorge della luce della stella: la venuta della Luce del Verbo fatto carne. La cecità delle autorità religiose avevano ridotto il Tempio e la religiosità della gente a una merce di scambio per comperare la benevolenza di Dio con sacrifici, offerte e meriti maturati dall'osservanza scrupolosa di una legge ridotta a tanti e piccoli precetti. Oltre ad Erode, dall'altra parte, le autorità religiose sono sospettose nei confronti di ogni novità messianica.
E sarà così lungo tutta la tua vita pubblica. Gesù sarà sempre circondato da persone buone o almeno sincere, che lo conoscono e lo amano, che lo cercheranno con tutto il cuore, assettati di luce e di verità. A esse si affiancheranno persone cattive, malevole e che cercheranno Gesù per eliminarlo. Le parole di Gesù, avvalorate dal suo comportamento, saranno come spada affilata che penetra nell'intimo: alcuni si sentiranno liberati e lo seguiranno con gioia, altri si sentiranno contraddetti e si ribelleranno. Pilato, non più Erode, e Caifa a capo del Sinedrio metteranno in croce Gesù.
Quanto avvenne in quell'angolo sperduto del mondo, la Palestina, fu soltanto l’inizio di un dramma che si perpetua lungo la storia della Chiesa fino ad oggi. Come stella, l’annuncio del vangelo brilla tra i popoli, di secolo in secolo, e attira a Gesù uomini e donne d’ogni nazione. Il desiderio di cercare Gesù e di incontrarlo si accende in maniera misteriosa nel cuore di sempre nuovi credenti, come si accese in maniera misteriosa nei Magi d’Oriente. Ma sorgono anche nuovi Erodi sanguinari, che si sentono minacciati dalla luce alla verità, che contrasta la loro sete di potere e la corruzione, gli interessi personali e i privilegi. Hanno perseguitato Gesù, perseguiteranno anche i suoi discepoli. Il martirio è la cifra del cristianesimo. Martirio fatto di emarginazione e derisione, di torture e uccisioni.
La divisione tra i Magi ed Erode non è tuttavia così netta come potrebbe sembrare. Spesso l’avvertiamo presente dentro di noi. Vi sono momenti nei quali ci sentiamo fortemente attratti da Gesù e lo cerchiamo con sincerità, e momenti nei quali lo ripudiamo, anche se non sempre direttamente. Lo stesso Erode non intendeva uccidere Dio, ma soltanto qualcuno che gli insediava il potere e lo ostacolava nelle sue ambizioni. Eppure uccidendo un bambino avrebbe ucciso Dio. Ogni volta che, mossi dall'invidia o dalla gelosia, dall'orgoglio o dalla passione, vogliamo eliminare il nostro avversario, compiamo un attentato contro Gesù, che si identifica con ogni uomo e donna. Ogni giorno siamo posti davanti alla scelta: ucciderti o adorarti. Quanto facciamo al più piccolo dei nostri fratelli lo riteniamo fatto a Gesù.