Via al XVIII Congresso: genitori protagonisti della sfida educativa nell’era digitale
I giovanissimi, secondo il rapporto, non si informano oppure utilizzano soltanto il web per acquisire notizie, che molto spesso sono fake newsDa oggi e fino a domenica 4 marzo i genitori Agesc affronteranno il Congresso per il rinnovo triennale delle cariche statutarie. I lavori della parte pubblica apriranno in Campidoglio, dalle 15 alle 18, nella sala della Protomoteca. Sul tavolo un tema di assoluta attualità e massimo interesse “Genitori protagonisti della sfida educativa”. In un mondo che cambia alla velocità della luce la famiglia ha un convitato perennemente presente e per nulla immobile come quello di pietra della letteratura: il mondo digitale. Il Rapporto sul consumo di informazione in Italia redatto da Agcom e relativo all’anno 2017 conferma un territorio mediale ormai completamente trasformato. «Descrivere questo scenario va certamente al di là dell’analisi di processi ormai entrati nel linguaggio e nella coscienza comune come la crossmedialità, la simultaneità, la disaggregazione e la disintermediazione – come affermato di recente dal presidente del Copercom in una lettura originale del rapporto – e supera anche la certezza che i mezzi di informazione tradizionali (i giornali, la radio e, in parte minore, la televisione) siano in profonda crisi economica e di reputazione».
I giovanissimi, secondo il rapporto, non si informano oppure utilizzano soltanto il web per acquisire notizie, che molto spesso sono fake news.
«Il ruolo dei genitori, in questo universo liquido in grado di riempire qualunque contenitore, è quello di fornire processi educativi indispensabili – afferma Roberto Gontero, presidente nazionale Agesc – per dare dignità a vite digitali che rispettino l’altro. Partire dalla formazione degli adulti, modelli, guide e testimoni comportamentali, significa dare contenuti e significato all’educazione dei figli, minori sempre più spesso esposti al rischio di orizzonti sfumati e disordinati». Il convegno di oggi affronterà, con Francesco Belletti, sociologo e direttore Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia) la sfida del digitale per le relazioni familiari, dove l’ibridazione tra lo stare insieme faccia a faccia, si mescola sempre più con relazioni e connessioni allacciate tra vari media e strumenti digitali. Un processo non necessariamente negativo, e il rapporto Cisf 2017 evidenzia l’esistenza della famiglia media-attiva, attenta all’elaborazione dell’empowerment e dello sviluppo del pensiero critico. Con Elisa Manna, responsabile del Centro Studi Caritas di Roma, si parlerà di dieta mediatica, un nuovo alimento con cui crescono i bambini che diventeranno cittadini. Esistono già esempi di media education intelligenti, che per diventare massa critica nella società digitale, necessitano di iniziative proprie dei genitori cattolici. Mariangela Treglia, psicologa e psicoterapeuta dell’Itci (Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale) analizzerà il rapporto tra adulti - genitori pre-digitali di una generazione in via di estinzione - e figli nativi-digitali, immersi fin dalla nascita nel mondo telematico e perciò dotati di nuove organizzazioni cognitivo-emotive, in un mondo virtuale nel quale costruiscono autonomamente i percorsi del sapere e della conoscenza e che sta escludendo la comunità degli adulti. L’intervento di Francesco Giorgino, giornalista e conduttore Rai, docente alla Luiss di Roma, farà un quadro sull’evoluzione della comunicazione nei multimedia, sul peso dei social network a livello educativo e sulla necessità di nuove alleanze strategiche tra le diverse agenzie educative e di socializzazione.
Anche Papa Francesco ci invita a riflettere sulla sfida educativa del mondo digitale nel recente Messaggio per la XXXIII Giornata mondiale della Gioventù, descrivendo puntualmente la realtà. «I continui fotoritocchi delle nostre immagini, il nascondersi dietro a maschere e false identità, fin quasi a diventare noi stessi un fake, l’ossessione di ricevere il maggior numero possibile di “mi piace”», devono risvegliare l’educazione al rispetto per la dignità della persona, del bene comune, della solidarietà e dell’ intelligenza. Al termine del convegno verrà assegnato il Premio “Mario Macchi” al professor Giuseppe Mari.