«Un passaggio verso la vita adulta, ricca di sfide e nuove responsabilità»

L’AUGURIO AI MATURANDI DEI GENITORI DELLE SCUOLE CATTOLICHE
«Un passaggio verso la vita adulta, ricca di sfide e nuove responsabilità»

Per molti si è chiuso un capitolo importante. I ragazzi delle “superiori” con l’esame in presenza, mentre per molti giovani la laurea non è altro che uno schermo dove non si discute neppure la tesi, ma si viene “proclamati”.

«È vero – ci confida G. studentessa neo laureanda in scienze dell’educazione – dopo tanti anni speravo almeno di poter discutere in presenza la tesi. La proclamazione è durata 90 secondi con tutti i problemi di microfono e di linea instabile: non è stata quel momento che avevo sognato da tanto. La diretta Youtube ha permesso ai miei amici di condividere la mia gioia, ma un momento così importante nella vita sarebbe dovuto “essere celebrato” diversamente».

E i ragazzi che stanno affrontando la Maturità? Sembrano felici: sorrisi sotto la mascherina, rispettosamente quasi sempre indossata. Poi bisognerà pensare al lavoro o a proseguire all’università, come ci hanno detto tanti ragazzi. Più o meno questo è il copione che si ripete in tutta Italia per i ragazzi che verranno ricordati come quelli della «Maturità al tempo del Covid », con scuole blindate, dove una sola persona per studente può assistere all’esame, con i commissari, distanziati tra loro e disposti a ferro di cavallo attorno al candidato. Per il secondo anno consecutivo gli esami si sono svolti senza prove scritte, ma solo con un lungo colloquio orale, della durata circa di un’ora, suddiviso in quattro parti. Vietato considerare questa Maturità di serie B perché non ha nulla da togliere a quella in vigore prima del Covid. Il colloquio interdisciplinare che stanno affrontando è estremamente impegnativo ed è un ottimo esercizio preparatorio agli esami universitari e a quanto richiederà il mondo del lavoro.

Ma cosa succederà a settembre? Innanzi tutto i mezzi pubblici, visto che con le normative attuali si potranno riempire all’ottanta per cento. Ogni regione ha una propria autonomia decisionale; l’Emilia Romagna, ad esempio, ha deciso di rendere accessibile a tutti l’uso dei mezzi pubblici con abbonamenti gratis rivolto agli studenti nati prima del 31 dicembre 2007 compreso, iscritti alle scuole secondarie di secondo grado statali, paritarie e agli istituti di formazione professionale per l’anno scolastico 20212022, residenti in Emilia-Romagna e con un’attestazione Isee minore o pari a 30mila euro del nucleo familiare.

Purtroppo però il numero dei mezzi resta lo stesso e quindi il problema del sovraffollamento non cambierà.

La situazione più complessa sarà per le aule. Con il criterio attuale (distanziamento di 1 metro) non ci saranno abbastanza spazi per coprire l’intera popolazione scolastica. Anche la ricerca di nuovi immobili che molte regioni stanno cercando con bandi o con trattative private tra i tempi tecnici e la messa in sicurezza questi immobili non potranno essere fruibili prima di ottobre o novembre. Quindi si dovrà per forza ricorrere alla Did. Speriamo che il ministro Bianchi, che finalmente ha svegliato il mondo della scuola con iniziative lodevoli, trovi soluzioni anche se crediamo che difficilmente in tre mesi si potranno fare miracoli. Per ultimo l’Agesc vuole aggiungersi agli auguri verso tutti i ragazzi impegnati negli esami. «Date il meglio di voi siate voi stessi, fieri e orgogliosi di chi siete e di ciò che diventerete con le vostre competenze. Siete unici e irripetibili, accingetevi a fare il meglio possibile». «Guardate avanti, oltre la crisi pandemica, e saprete “venire fuori” nella vostra pienezza esistenziale, oltre che negli apprendimenti. Il superamento del distanziamento fisico ma soprattutto mentale è l’unico antidoto alla solitudine. La socialità che vi è stata tolta dovete riprendetevela, con comportamenti corretti e rispettosi delle regole sanitarie. Questo è un momento irripetibile del vostro percorso di vita. Ma soprattutto guardate al futuro con ottimismo, con fiducia e con consapevolezza. Quando si conclude un percorso scolastico si aprono strade di vita differenziate per ognuno di voi. Concentratevi sul cammino e non solo sulla destinazione e assaporate ogni attimo».

L’Italia ha bisogno di voi, delle vostre voci autentiche e del vostro punto di vista reale e concreto. E alla fine ricordate una cosa fondamentale: la fatica, alla lunga, paga sempre. La vita è ora, nel momento della prova non al cinema, nella tv o nei social. «Circola in mezzo alle strade e sta nelle case come un moto perpetuo e monotono. Per questo abbiamo imparato a sognare. Per trascendere un’esistenza qualunque e di nascosto saper già volare... ». Non smettete mai di sognare.
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Fonte:Avvenire