Un forte patto per la natalità: le richieste del Forum ai candidati al Parlamento
La piattaforma, condivisa da Agesc, chiede una decisa inversione di rotta per contrastare «l’inverno demografico più difficile della storia d’Italia», che ha già prodotto «effetti dirompenti» sulla societàIl nostro Paese sta vivendo l’inverno demografico più difficile della sua storia. Da circa 40 anni i tassi di fecondità sono molto bassi: meno di due figli per donna, ossia inferiori a quanto necessario per garantire il semplice ricambio generazionale. Solo il continuo aumento dell’aspettativa di vita e l’immigrazione hanno parzialmente arginato il problema. Ma il calo della popolazione sta diventando sempre più evidente ed insostenibile. È molto marginale la quota di persone che dichiara di non volere figli. È attestata invece un’ampia parte di popolazione che desidererebbe due o più figli, e che però non ha i mezzi per andare oltre il primo. Il contesto attuale sembra non scommettere più sulle famiglie ed i giovani. La triste sensazione è che l’Italia abbia smesso di credere nel proprio futuro. Gli effetti della denatalità, di cui ancora facciamo fatica ad essere pienamente consapevoli, sono già dirompenti. Come mantenere il Pil, e il rapporto con il debito, con una popolazione in costante diminuzione? Come affrontare la crescente spesa sanitaria e pensionistica? Come sostenere i costi, anche sociali, di una popolazione sempre più anziana? Già oggi, da diversi punti di vista, vediamo i primi effetti nefasti di tutto questo. Siamo un popolo incurvato se se stesso, stanco, che ha smesso di sperare. Per anni la politica ha considerato la natalità un tabù. Ma in ballo c’è il destino di una nazione. Su questo punto è indispensabile accantonare tutte le controversie ideologiche. I bambini devono essere considerati un bene comune, perché rappresentano il futuro di tutti noi. Sono indispensabili interventi decisi per invertire una tendenza che ci sta portando verso un domani senza prospettive. Interventi universali, coerenti e garantiti nella loro esistenza e durata e non semplici aiuti occasionali. È necessaria una politica di lungo periodo che veda in questo punto un investimento irrinunciabile: serie e strutturali politiche economiche e fiscali a favore delle famiglie, sostegni concreti alla natalità, uniti alla promozione di una più ampia cultura dell’accoglienza dei bambini, così come di un più ampio programma di consolidamento del lavoro femminile, con soluzioni di conciliazione del tempo del lavoro con quello della famiglia, anche attraverso servizi adeguati e a basso costo. Si tratta di scelte non più rinviabili. Per troppo tempo la politica si è limitata a fingere di intervenire, commentando i vari dati Istat senza tuttavia trasformare quelle analisi in azioni concrete, se non con misure rare ed estemporanee.
Per questo chiediamo a tutti/e i/le Segretarie/ e, Presidenti e portavoce dei partiti e delle liste in corsa per la prossima tornata elettorale, di considerare il tema della natalità e delle politiche familiari come priorità all’interno dei vari programmi. I nodi sono arrivati al pettine e la situazione non è più rinviabile. Su questo punto, ve lo chiediamo con forza, appellandoci al vostro senso di responsabilità, è necessaria unità di intenti: occorre remare tutti dalla stessa parte per invertire la rotta. Si tratta di un segnale decisivo per ridare speranza all’Italia. Ne va del futuro del nostro bellissimo ed amatissimo Paese.