Scuole aperte, la sfida delle cattoliche paritarie: qualità formativa ed educativa

Frare: le prove Invalsi continueranno ad essere considerate come valido punto di misurazione. Sull’alternanza scuola-lavoro, togliendo l’obbligatorietà, si rischia di scivolare in una logica al ribasso
Scuole aperte, la sfida delle cattoliche paritarie: qualità formativa ed educativa

In questi giorni tutte le scuole italiane stanno affrontando le giornate di Scuole Aperte, cioè le giornate di apertura delle loro strutture per la presentazione ai genitori delle proposte formative per il prossimo anno scolastico. «Le scuole cattoliche paritarie affrontano anche quest’anno la sfida, continuando a migliorare la qualità delle loro proposte formative per i nostri ragazzi » afferma il presidente nazionale dell’Agesc, Giancarlo Frare.

L’Associazione Genitori Scuole Cattoliche rileva che nella Scuola italiana, con l’avvio dell’anno scolastico 2018/2019, sono state introdotte alcune novità dal Ministero dell’Istruzione: le prove Invalsi che continueranno ad essere svolte ma non saranno prescrittive per l’esame di Stato e rimarranno solo come valutazione di sistema utili ai docenti. Nelle scuole paritarie, invece, continueranno ad essere considerate come valido punto di misurazione della qualità del servizio educativo offerto e dei risultati ottenuti dai nostri ragazzi e ragazze.

Altra significativa modifica è stata apportata alla alternanza scuola - lavoro con la decisione di rivedere, in riduzione, il monte ore obbligatorio nei vari tipi di istituto, salvo che le singole scuole, con propri mezzi, non intendano mantenere o aumentare le ore per i propri allievi. Anche questa novità, introdotta dal precedente Governo, era stata affrontata fin dall’inizio con senso di responsabilità da parte delle scuole cattoliche che avevano considerato questa modalità come una opportunità per i nostri ragazzi di approcciare al mondo degli adulti, facendo conoscere direttamente le dinamiche esterne al mondo della scuola e della famiglia, per prepararsi adeguatamente al proprio futuro. «Anche in questo ambito – continua il presidente nazionale AGeSC – le scuole cattoliche si sono impegnate per trovare le migliori opportunità di alternanza scuola - lavoro per rendere il percorso di studio sempre più valido per i propri allievi. Togliendo l’obbligatorietà e mantenendo l’alternanza solo come opportunità sia per gli studenti che per le scuole, si rischia di scivolare in una logica al ribasso ». In attesa di conoscere nel dettaglio il Programma Nazionale di Riforma, le scuole paritarie continuano nell’affinamento delle proposte formative in linea con l’evoluzione della società italiana. «Tutto questo partendo dall’alleanza educativa tra Scuola e Famiglia – conclude il presidente Frare – alleanza che parte dalla condivisione del progetto educativo proposto alle famiglie, dalla fiducia nei docenti ai quali affidiamo i nostri figli e dalla qualità dei risultati formativi delle nuove generazioni. In un contesto sociale delicato come quello che stiamo vivendo, la scuola cattolica può rappresentare uno stimolo per tutta la società italiana, offrendo al contempo un contributo che favorisca il miglioramento complessivo del Sistema Nazionale di Istruzione».

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