Scuola, investire oggi per regalare un nuovo futuro ai nostri giovani

L’anno riparte tra incognite e aspettative.
E si guarda alle elezioni del 25 settembre per capire che progetto di Paese uscirà dalle urne.
Scuola, investire oggi per regalare un nuovo futuro ai nostri giovani

Si riparte dunque, già sembra di sentire il fatidico primo squillo della “campanella” e aprirsi le porte di migliaia di scuole in tutta Italia. Si riparte con vecchi e nuovi problemi, con incognite di cui volentieri avremmo fatto a meno (le elezioni ed il prossimo esecutivo ci diranno quanto la scuola è centrale nelle politiche del nostro Paese) e con qualche “ferita” aperta. Anche quest’anno diverse scuole paritarie non apriranno i battenti a causa delle difficoltà economiche che negli ultimi tempi hanno privato il sistema scuola di risorse importanti. Impoverendo ulteriormente territori già duramente provati prima dalla pandemia e ora dagli effetti della guerra e della crisi politica in corso.

Così per le famiglie, sempre più vessate dagli aumenti e rincari, non sostenute da politiche familiari efficaci, lasciate spesso sole ad affrontare i problemi che ne condizionato pesantemente le scelte ed i progetti oltre alla sussistenza, diventa difficile anche poter scegliere liberamente l’educazione per i propri figli. Infatti, sono sempre di meno quelle che riescono a far fronte al costo della retta. Tra l’altro, finendo così per pagare due volte lo stesso servizio.

Sono tante le riflessioni che ci vengono in mente in questi giorni che precedono l’inizio della scuola e come genitori, come Associazione di Genitori delle scuole Cattoliche, ci sentiamo chiamati in causa direttamente, come da oltre 45 anni a questa parte. Lo abbiamo ribadito concretamente mettendo la persona, lo studente e la sua famiglia, al centro dell’alleanza educativa Scuola e Famiglia, costruendo una rete a supporto dei genitori per sostenerli nel compito difficile e meraviglioso dell’educare.

Il nostro impegno è far sì che genitori consapevoli possano essere una risorsa importante anche per le scuole ricoprendo i ruoli che gli sono propri.

E nel lavoro costante per il raggiungimento dall’effettiva libertà di scelta educativa ci sono il dialogo ed il confronto con cui vogliamo stimolare alla riflessione e all’azione tutte le parti sociali coinvolte a diverso titolo con il mondo della scuola: azione che richiama il Patto educativo globale promosso da papa Francesco. Perché migliorare l’offerta formativa con una proposta di scuola pubblica pluralistica contribuisce a migliorare il sistema scolastico pubblico del nostro Paese innalzandone la qualità.

Guardando ai nostri istituti, alle nostre scuole, ai giovanissimi che tra poco entreranno per la prima volta in un aula una volta li chiamavamo “remigini” - e ai genitori che si apprestano ad accompagnarli in questo impegnativo ma esaltante percorso, non possiamo non pensare alla speranza che è la capacità di vedere il mondo con occhi diversi. Ed è proprio questo che vorremmo per i nostri ragazzi e per le nostre famiglie, la speranza di poter investire oggi nel nostro futuro per regalare a tutti nuovi sogni. E il pensiero va anche ai giovani studenti ucraini tornati a scuola il 1° settembre, dove le scuole non sono state distrutte dai bombardamenti. E anche a quelli che sono fuggiti dalla guerra e sono stati accolti nelle nostre scuole paritarie cattoliche. Su tutto questo pesano le elezioni del 25 settembre, con una vera e propria “corsa al voto”, in particolare a quello dei genitori e degli insegnanti, in tema di scuola. Qui proposte e progetti si sono moltiplicati nei programmi elettorali ma la grande sfida è la reale fattibilità e volontà di passare dai “bonus” alle riforme strutturali. Per tutto questo, ma non solo, vorremmo dunque lavorare per un nuovo contratto sociale per l’educazione, da protagonisti, dall’interno della scuola, “insieme”. Perché solo se sapremo fare veramente squadra potremo realmente mettere le basi per la scuola del futuro.

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Fonte:Avvenire