Scuola come incontro di alleanze educative: i genitori si mettono in gioco
Al termine dell’anno scolastico, la presidente di Agesc Zambon rilancia il ruolo delle famiglieAncora qualche ora e poi anche quest’anno scolastico terminerà con l’ultima campanella che accompagnerà all’uscita una moltitudine di studenti e studentesse di tutte le classi ed età. Per la maggior parte sarà l’inizio di un’estate di vacanze, per altri il preludio agli esami. Per i genitori invece gli esami non terminano mai, continuamente chiamati alle proprie responsabilità, impegnandosi non senza fatica e sacrificio per il futuro dei figli, perché credere nel futuro è la capacità di vedere il mondo con occhi diversi che è in seno a chi educa e cresce. È questa forza che porta tanti genitori ad impegnarsi sposando e sostenendo l’attività di Agesc (Associazione Genitori Scuole Cattoliche). Dal 1975 Agesc è presente nelle scuole paritarie, con i genitori, per il raggiungimento dell’effettiva parità scolastica e libertà di scelta educativa, affinché tutte le famiglie possano scegliere liberamente la scuola pubblica per i propri figli, in base al progetto educativo, senza il peso del pagamento di una retta e dopo aver già pagato il servizio con le tasse! Agesc si propone inoltre di creare una rete genitoriale a supporto del bellissimo ma difficile compito di educare, sostenendo anche percorsi di formazione perché genitori consapevoli possano essere risorsa preziosa nell’ambito dell’alleanza educativa scuola famiglia.
È stato questo indubbiamente un anno di segnali positivi anche per la partecipazione ed il riconoscimento che abbiamo avuto nei tavoli Ministeriali ed istituzionali dove siamo chiamati a portare il nostro contributo. La nostra storia, fatta di radicamento sul territorio e di dialogo con tutte le componenti sociali chiamate a collaborare nel Patto Educativo Globale, ci ha permesso di continuare la nostra presenza ai vari livelli con rinnovato slancio ed autorevolezza. Doveroso evidenziare l’attività del ministro del Mim Valditara, che caratterizza una stagione nuova di dialogo costruttivo e concreto, nel riconoscimento della parità scolastica e della libertà di scelta educativa. Infatti, nonostante la legge 62/2000 sancisca il riconoscimento giuridico delle scuole paritarie, e quindi riconosca il sistema pubblico scolastico italiano costituito da scuole pubbliche statali e scuole pubbliche paritarie, a 23 anni dalla stessa rimane legge incompiuta per la parte del riconoscimento economico, a dispetto del resto d’Europa dove questo dilemma tra funzione pubblica e gestione privata è già stato risolto e superato da decenni e vede gli Stati sostenere in egual modo, scuole pubbliche statali e pubbliche paritarie, offrendo la più libera scelta alle famiglie per la scuola pubblica.
Scrivevamo proprio la scorsa settimana in riferimento ai fondamenti della nostra Costituzione democratica e lo abbiamo sempre ribadito: non si tratta di una rivendicazione di parte, ma di un diritto che trova fondamento nel primato educativo della famiglia e nella libertà di educazione ed insegnamento, per cui la Repubblica è chiamata a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana; perché un sistema scolastico pubblico libero che garantisca il pluralismo può solo contribuire ad innalzare la qualità dell’offerta formativa educativa.
Anche quest’anno scolastico è stato per noi di Agesc una palestra di vita, un cammino di crescita che ci vede compagni di viaggio ognuno con il ruolo e le responsabilità proprie. Le tante attività e la risposta di un numero crescente di genitori che all’interno delle scuole sono presenti ed operano in sinergia con insegnanti e gestori dice di un lavoro di squadra che è sempre stato il modus operandi di Agesc. Questo è indubbiamente frutto del lavoro di tante persone, di tanti genitori che si ritrovano nelle finalità di Agesc e a quell’idea di “scuola” che mette la persona al centro dell’alleanza educativa. Come sempre a fare la differenza sono le persone e accanto alle fragilità emergono anche tanti segnali positivi ed è a partire da questi che continueremo a lavorare.
Catia Zambon
Presidente Nazionale AGeSC
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Fonte:Avvenire