Quale scuola? A Pordenone un convegno per verificare parità e libertà educativa
All’incontro pubblico di domani saranno presenti anche il vescovo, Giuseppe Pellegrini, l’assessore regionale friulano all’Istruzione Alessia Rosolen e il direttore di Avvenire Marco TarquinioDopo la riflessione di Pescara sulle sfide motivazionali dei genitori e la comunicazione non violenta, Agesc riparte da un convegno nazionale organizzato a Pordenone nell’ambito della XII^ edizione di 'Ascoltare leggere crescere'. L’incontro, in collaborazione con 'Eventi Pordenone - Editoria Religiosa', che segue di poco la grande kermesse di 'Pordenone legge', affronta un tema affascinante e provocatorio: 'Quale scuola?' e sottolinea l’urgenza, per i genitori impegnati nella sfida educativa, di verificare quanta e quale autonomia, parità e libertà di scelta sia lecito e irrinunciabile chiedere al sistema nazionale d’istruzione. «È possibile realizzare un patto educativo tra scuola e famiglia? Un patto urgente, per “ricomprendere” il termine educazione come incontro e come comunicazione di una esperienza che coinvolge insieme famiglia e scuola e si configura come “educazione dell’umano”, cammino attraverso il quale la persona si ritrova, ritrova la verità di sé. Quel cammino che è 'trasmissione e creazione di personalità, capaci di giudizio critico, capaci di reperire il destino per cui si vive' (G. Tettamanti)». Il presidente Agesc Giancarlo Frare pone alcune domande per le quali ritiene necessarie sollecite risposte dal quadro politico: «Qual è la scuola che vogliamo? Libera o statalizzata? Per tutti o di tutti? Educare dobbiamo, ma possiamo farlo veramente? Come riportare la saggezza nell’educazione? Nella scuola di tutti possono trovare spazio percorsi adeguati ad ogni persona? Siamo realmente capaci di corresponsabilità educativa? Abbiamo voluto affidare queste riflessioni ad alcuni interpreti della realtà formativa, imprenditoriale e dell’informazione, perché abbiamo più che mai necessità di contributi culturali ed esperienziali che possano facilitare il compito di chi, come i genitori, si trova ad affrontare la sfida di un’educazione che assume ogni giorno nuove complessità».
Al convegno pubblico di Pordenone, che avrà inizio alle ore 15.30 nell’Auditorium dell’Istituto Vendramini, parteciperanno, oltre a Giancarlo Frare, il direttore generale della Federazione Cnos-Fap Luigi Enrico Peretti, il vicedirettore Capitale Umano di Confindustria Claudio Gentili e il direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Largo spazio alla riflessione anche sulla formazione professionale, che nel ventennio 1997-2017 è stata trasformata radicalmente in relazione ai percorsi formativi. «In soli otto anni circa 170.000 giovani, tra i 14 e i 17 anni, si sono iscritti ai percorsi regionali d’istruzione e formazione professionale con l’obiettivo di un lavoro soddisfacente e dignitoso» ha detto Francesco Scrima, segretario nazionale Cisl Scuola. Nessun settore del nostro Paese ha registrato analoga crescita, e sta combattendo una durissima lotta contro l’abbandono, la dispersione scolastica e l’emarginazione, valorizzando l’inclusione di tanti giovani.
Al convegno porterà un saluto di apertura il vescovo di Concordia-Pordenone Monsignor Giuseppe Pellegrini ed è attesa la partecipazione dell’assessore regionale del Friuli Venezia Giulia all’Istruzione e Formazione Alessia Rosolen.