Nuovo anno o anno nuovo? Così la scuola ha riaperto i battenti

All’Aquila, con Mattarella, c’era anche il presidente dell’Agesc Frare: «Investire risorse, non solo economiche, per formare le nuove generazioni è sempre più decisivo»
Nuovo anno o anno nuovo? Così la scuola ha riaperto i battenti

Suona la campanella e migliaia di studenti entrano in classe. È questo il rituale che ogni anno coinvolge ragazzi e famiglie . Presente alla cerimonia di aperura a L’Aquila con il presidente Mattarella c’era Giancarlo Frare, presidente dell’Agesc, che ha voluto sottolineare come alla scuola occorrono risorse mentali, competenze, strategie innovative e una governance illuminata che ci faccia stare al passo dei paesi più competitivi. «Investire risorse, non solo economiche, nella formazione delle nuove generazioni è sempre più indice del livello a cui un Paese si attesta per saper governare i processi di trasformazione che si vanno delineando nel lungo periodo». Lo stesso arcivescovo di Modena e Carpi, monsignor Castellucci, afferma che l’inizio dell’anno scolastico è un momento che richiama tutti all’impegno e all’importanza fondamentale dell’educazione. «Spesso senza pensarci investiamo nel futuro educando i ragazzi. Ecco perché i ragazzi si aspettano delle risposte serie e coinvolgenti che la scuola oggi è in grado di dare». Incalzato sulla libertà di educazione, Castellucci ha voluto sottolineare che la pratica di molti Paesi cosiddetti laici o laicistici dimostra che non ci deve essere contrapposizione se il principio di sussidiarietà, che è stato sancito dall’Europa, diventa effettivo. Può anzi dare spazio all’iniziativa dei gruppi sociali inferiori più piccoli da parte dello Stato e sussidiare. «Lo Stato quindi non si pone in alternativa alla libera iniziativa della società civile, ma integra gli eventuali bisogni».

Per il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, commissario delegato per la realizzazione degli interventi per la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica dei territori colpiti dagli eventi sismici è importante che l’anno scolastico nasca con tutti gli insegnanti sin dal primo giorno di scuola. Per quello che riguarda le scuole paritarie nel rispetto della costituzione vigente e delle regole scritte, è un supporto prezioso che permette a tanti studenti di avere un livello alto di istruzione.

A conclusione della serata inaugurale 27 bambini delle scuole elementari Aldo Schmid di Trento hanno cantato 'L’altalena'. Molto più di una semplice canzone di e per bambini: un inno, un auspicio, un monito, che dopo aver fatto il giro del Trentino e d’Italia, ha avuto la definitiva consacrazione, diventando la canzone ufficiale dell’inaugurazione dell’anno scolastico. Come ha raccontato il presidente regionale Agesc Michele Cristoforetti, «questo brano parla di accoglienza, di rispetto, di amicizia di un parco giochi che non è di nessuno ma è di tutti e oggi sentirla e vederla cantata davanti al presidente Mattarella mi ha commosso e mi ha ricordato la frase di papa Francesco 'dobbiamo gettare ponti per creare una società più giusta e civile. Solo così con l’impegno di tutti potremmo costruire una società rispettosa e inclusiva'».

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