Nel pensiero di Montini la missione delle scuole cattoliche e il ruolo delle famiglie
Il presidente Giancarlo Frare: «Vogliamo approfondire la figura di san Paolo VI». Tra gli ospiti, il direttore di “Avvenire” TarquinioOltre centocinquanta partecipanti con i presidenti provinciali e regionali dal Trentino alla Sardegna: sono i numeri del primo appuntamento per l’anno 2019 del “parlamentino” nazionale dell’Agesc che si riunisce da domani a domenica a Brescia. Mentre la politica cerca consensi per le prossime elezioni, l’Agesc si raccoglie per approfondire la figura di Paolo VI, canonizzato da papa Francesco nell’ottobre scorso.
«La scelta – come conferma il presidente nazionale Agesc, Giancarlo Frare – non è stata casuale. Abbiamo voluto Brescia perché si trova a pochi chilometri da Concesio, un piccolo paese all’imbocco della Val Trompia, a nord del capoluogo, che ha dato i natali a Giovanni Battista Montini». Pochi ricordano che il 12 febbraio 1955 l’arcivescovo Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, al termine della visita al collegio San Carlo di Milano per presiedere l’accademia di premiazione per gli studenti parlò della “Missione della scuola cattolica”. Un discorso, ancora oggi, per molti inedito: «Davvero la voglia, direi, di sciogliere un inno a questa missione della scuola cattolica, che educa delle generazioni di giovani nella letizia, nel sapere, nella forza, nell’amore del Paese, e nella comprensione cristiana della vita». E proprio in quell’occasione si rivolge ai genitori (quasi anticipando la nascita dell’Agesc che sarebbe avvenuta nel 1975) dicendo «Vedo qui d’intorno, poi, una corona di rappresentanti delle famiglie, dei genitori che assistono, affiancano, una associazione di padri di famiglia, preoccupati di dare ai loro figli una sincera e forte e virile e moderna educazione cristiana. Questa alleanza fra la scuola e la famiglia, fra l’Istituto che raccoglie i ragazzi qua e le case che li raccolgono nelle proprie pareti domestiche, mi sembra una cosa molto bella e molto importante perché voglio che le famiglie sappiano qual è l’importanza che io annetto a questa collaborazione fra famiglia e scuola. La scuola vivrà bene se le famiglie vorranno bene al collegio; se avranno fiducia; se daranno non soltanto i loro figlioli, direi per liberarsi da questo gravissimo compito dell’educazione, dell’istruzione; ma se daranno il loro affetto, la loro vicinanza, la loro vigilanza, il loro sostegno, l’appoggio morale».
Diversi i momenti forti della due giorni tra i quali: “Paolo VI e stampa cattolica” con l’intervento di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire; la “lectio magistralis” di monsignor Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia sul tema: “La figura di Paolo VI educatore”; l’incontro formativo “Quali relazioni nella scuola con le nuove generazioni di famiglie” tenuto da Johnny Dotti; l’intervento di don Enrico Peretti, direttore nazionale Cnos Formazione Aggiornamento professionale “Dal Concilio Vaticano II ad oggi - Realtà a confronto”.
L’Associazione Genitori Scuole Cattoliche è sorta nel 1975. È associazione di promozione sociale, riconosciuta dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal Ministero della pubblica istruzione. Con oltre 13.000 iscritti è uno “strumento” che i genitori delle scuole cattoliche si sono dati per aiutarsi ad approfondire i rapporti con la scuola, con la religione cattolica e con la società civile.
Gli ambiti dell’Operare dell’Agesc sono: con i genitori, nel rapporto quotidiano dato dalla presenza della medesima scuola e dalla comune istanza educativa; con la comunità scolastica, nel rapporto dei genitori con gli altri soggetti istituzionali (docenti, studenti, operatori) teso alla realizzazione di quella “comunità educante” che è la sola condizione possibile per concretizzare un autentico processo educativo; con le diverse scuole, dove l’associazione è elemento di raccordo tra la scuola e il territorio nel quale è inserita; con le istituzioni, dove l’associazione può proporre e sostenere istanze di libertà, di presenza e di controllo della famiglia, della scuola, della concreta libertà di educazione; con le famiglie, impegnate su altri fronti della politica familiare per promuovere e tutelare i diritti di cittadinanza. E, inoltre, l’associazione offre costantemente il proprio contributo all’attività legislativa sui temi che riguardano scuola e famiglia: a questo scopo intrattiene rapporti con tutte le forze politiche ed interviene nelle commissioni ministeriali e parlamentari.