LIBERTÀ: UN DONO DA VALORIZZARE, CHE NON VA MAI DATO PER SCONTATO (NEANCHE IN ITALIA)

Vivere in Occidente è una fortuna che in tante parti del mondo non è nemmeno lontanamente immaginabile
LIBERTÀ: UN DONO DA VALORIZZARE, CHE NON VA MAI DATO PER SCONTATO (NEANCHE IN ITALIA)

Di ritorno da un trekking con il Club Alpino Italiano - Sezione Cesare Battisti Verona (Associazione Nazionale che si occupa di promuovere il rispetto per la natura, la solidarietà e lo spirito di gruppo, l’impegno sociale e tanto altro) nella remota regione del Souss (Marocco), mi sono resa conto di quanto spesso diamo per scontato la libertà di cui godiamo. Attraversando villaggi isolati, incontrando persone che vivono in realtà molto diverse dalla nostra, ho percepito con forza un pensiero: siamo immensamente fortunati. Non solo per la pace che regna nel nostro Paese, ma anche per la libertà che ci permette di attraversare confini, conoscere nuove culture e ampliare i nostri orizzonti.

Essere nati in Italia è una fortuna immensa. Viviamo in una nazione che, pur con le sue difficoltà, garantisce diritti, opportunità e una qualità di vita che in molti altri Paesi sono solo un miraggio. Il semplice atto di prendere un aereo e viaggiare è un privilegio che molti al mondo non possono permettersi, non solo per motivi economici, ma soprattutto per le restrizioni imposte dai loro governi. In alcuni Paesi, infatti, i cittadini non hanno il diritto di ottenere un passaporto o di uscire liberamente dal proprio territorio. Pensiamo alla Corea del Nord, all’Iran, ad alcuni stati dell’Africa e del Medio Oriente: qui la libertà di movimento è un lusso riservato a pochi, spesso condizionato dall’appartenenza politica, sociale o religiosa.

Ma la libertà non si limita al poter viaggiare. La libertà è anche poter esprimere le proprie idee senza paura, poter scegliere il proprio futuro, poter vivere in un contesto di pace che favorisca lo sviluppo personale e collettivo. Un aspetto che mi ha particolarmente colpita durante il viaggio in Marocco è stata la condizione delle donne. Quelle che abbiamo visto si contano sulle dita di una mano, spesso nascoste da veli, dietro finestre sbarrate, oppure nei campi, chine sotto il peso di ceste per trasportare foraggio per gli animali. Questa esperienza ha rafforzato in me una consapevolezza profonda: la libertà di scelta è un dono prezioso che non tutti hanno. Ognuno di noi può esprimersi, avere grandi sogni ed opportunità, ma soprattutto possiamo “scegliere”. E questa è una ricchezza inestimabile, che non dovremmo mai sottovalutare.

Anche i giovani in questi villaggi vivono realtà difficili. Abbiamo incontrato ragazzi di 15 anni che parlano quattro lingue (berbero, arabo, francese, inglese), perché sanno che solo impegnandosi al massimo e investendo nell’istruzione (anche autonoma) potranno forse avere una speranza di uscire dai confini ed aspirare a una vita migliore. Nei villaggi più remoti lo spopolamento è evidente: la terra, priva di acqua, non offre molto se non la coltivazione di mandorli, argan e foraggio, costringendo le nuove generazioni ad abbandonare le proprie radici nella speranza di un futuro più dignitoso. Questi giovani lottano ogni giorno con la consapevolezza che solo l’impegno, la conoscenza ed il duro lavoro può dare loro una possibilità di libertà.

La pace e la libertà sono beni fragili, che la storia ci ha insegnato a non dare per scontati. Nel nostro continente, solo pochi decenni fa, la guerra ha seminato distruzione e dolore. Ancora oggi, in diverse parti del mondo, conflitti e regimi autoritari limitano i diritti fondamentali delle persone.

Per ognuno di noi, questa consapevolezza deve tradursi in gratitudine e responsabilità. Gratitudine, perché vivere in una nazione libera e in pace è un dono inestimabile. Responsabilità, perché la libertà non è mai garantita per sempre: va difesa, curata, trasmessa. Viaggiare, conoscere altre culture, entrare in contatto con realtà diverse può aiutarci a comprendere meglio questo dono. Ogni incontro con l’altro ci arricchisce, ci insegna qualcosa su di noi e sul mondo. Ma ci ricorda anche che la pace e la libertà non sono mai garantite: vanno custodite, giorno dopo giorno, con consapevolezza e impegno.

In un tempo in cui le guerre tornano a minacciare l’Europa e altre parti del pianeta, in cui molti popoli sono ancora oppressi, è nostro compito testimoniare. Non possiamo dare per scontata la nostra fortuna, né restare indifferenti di fronte al resto del mondo. Se la libertà e la pace sono doni preziosi, allora il nostro compito è condividerli, farli crescere, diffonderli. Solo così potremo davvero dire di aver compreso il loro valore.
Alice Manganotti
Responsabile Ufficio Stampa

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Fonte: Avvenire