La Terza Repubblica garantirà libertà di scelta educativa e sostegno alla disabilità?

Frare: potrebbe farlo scegliendo finalmente di applicare la Costituzione e mettendo mano a cuore e portafoglio. Gli alunni con disabilità nelle paritarie sono l’1,5% in più rispetto alle scuole statali
La Terza Repubblica garantirà libertà di scelta educativa e sostegno alla disabilità?

Giuseppe Conte ha ricevuto l’incarico dal presidente Mattarella di formare il nuovo Governo. Si parla di Terza Repubblica. Per la effettiva libertà di scelta educativa nel nostro Paese sarà la volta buona? Nel programma Lega -M5S si parla di 'strumenti efficaci che assicurino e garantiscano l’inclusione per tutti gli alunni, con maggiore attenzione a coloro che presentano disabilità più o meno gravi, ai quali va garantito lo stesso insegnante per l’intero ciclo. Inoltre una scuola inclusiva è in grado di limitare la dispersione scolastica che in alcune regioni raggiunge percentuali non più accettabili. A tutti gli studenti deve essere consentito l’accesso agli studi, nel rispetto del principio di uguaglianza di tutti i cittadini.' La libertà della scuola e la libera scelta educativa non era nei programmi del M5S, ma lo era invece nel programma elettorale della coalizione di destra, e quindi della Lega. «Se le famiglie con figli disabili scelgono una scuola pubblica paritaria – si chiede il presidente nazionale Agesc, Giancarlo Frare – verrà garantito effetti-vamente l’insegnante di sostegno? La dispersione scolastica è ridotta dove esistono le scuole paritarie per l’Istruzione e la Formazione Professionale: verrà potenziata la loro presenza con maggiori risorse? Se un cittadino povero sceglierà una scuola pubblica paritaria, gli verrà consentito l’accesso nel rispetto del principio di uguaglianza? Per i cittadini più ricchi il principio di uguaglianza sarà rispettato sia che scelgano la scuola di Stato che la scuola paritaria?». Se il nuovo Governo darà risposte positive e concrete verrà avviato un percorso verso l’effettiva libertà di scelta educativa e l’uguaglianza di tutti i cittadini, con un notevole risparmio per le casse dello Stato tenuto conto che la gestione delle scuole paritarie è di gran lunga meno costosa della gestione delle scuole statali. Il Focus pubblicato dal Miur conferma che gli alunni con disabilità che frequentano le scuole paritarie sono in aumento: 1,5% in più rispetto alle scuole statali dal 2015. Chi può negare la crisi di iscrizioni delle paritarie e la ricaduta sulle famiglie dei costi del sostegno? Significa che la disabilità trova in queste scuole un’attenzione che non trova nella statale e che il modello funziona. «Pensiamo sia giusto – continua Frare – che chi governerà il Paese metta mano a cuore e portafogli, eliminando quella che è a tutti gli effetti una grande discriminazione».

Le famiglie di alunni disabili che frequentano il sistema paritario non hanno diritto all’insegnante di sostegno pagato dallo Stato e le famiglie, già impegnate in grandi sacrifici, devono affrontare ulteriori difficoltà economiche, altrimenti costrette a scegliere la scuola statale, che i dati Miur confermano inadeguata. La libertà di scelta educativa in questi casi può essere negoziabile? «No – conclude Frare – deve trovare applicazione nel dettato costituzionale e diventare un diritto effettivamente fruibile da parte dei cittadini».

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