«La scuola cattolica è una scuola di eccellenza per l’intera società civile»
In vista del Congresso elettivo, l’Associazione rilancia l’impegno con le parole di don Pierino De GiorgiDopo le giornate trascorse in famiglia per le feste pasquali, riprende il cammino dei genitori Agesc in preparazione del prossimo congresso elettivo. Ogni tre anni tutta l’associazione si ritrova, rappresentata dai suoi delegati, a rinnovare tutte le cariche nazionali esprimendo la sua democraticità interna proprio nella settimana che precede le prossime elezioni del Parlamento europeo. Desideriamo costruire il futuro dell’Agesc con lo sguardo fermo al riconoscimento, anche in Italia, del diritto di scelta educativa da parte delle famiglie, libero da vincoli di tipo economico. Per questo, nel tendere una linea ideale che tracci un cammino, abbiamo bisogno di riprendere le questioni più cogenti che ci costituiscono da sempre.
Lo facciamo grazie ad alcuni passaggi tratti da uno dei tanti documenti scritti dal caro don Pierino De Giorgi, per molti anni guida spirituale della nostra associazione.
« L’ideale fondativo dell’Agesc mi sembra si sia precisato sempre più e sempre meglio nel bisogno e nel diritto della presenza del soggetto “Genitori” nelle strutture istituzionali. E della genitorialità, nella cultura curricolare della scuola. L’Agesc non esiste per difendere un sistema, quello della scuola cattolica. L’Agesc non vive per far esistere sé stessa come bene per la scuola cattolica, ma persegue un ideale educativo per tutti e si identifica con esso. È solo attraverso il riconoscimento pubblico ai genitori della figura di soggetto sociale della scuola che qualsiasi genitore accetta la corresponsabilità totale sui risultati educativi della scuola. L’Agesc quindi -sottolinea don De Giorgi- costituisce un elemento necessario per la credibilità democratica della scuola cattolica. Ed è strumento giuridico legittimo per l’esercizio pubblico di un diritto nella scuola e sulla scuola».
L’Agesc, insomma, rappresenta il capitale sociale della scuola cattolica, e il punto chiave della sua azione è la presenza istituzionale dei genitori e la presenza culturale della genitorialità nella scuola della comunità cristiana. La scuola cattolica è perciò scuola della società civile. Voi genitori, perciò entrate nella scuola, in qualsiasi scuola, in base al vostro diritto di cittadinanza, come portatori specifici di “democrazia”. Voi siete soggetto politico della scuola! I genitori dell’Agesc, quindi, esprimono nella scuola cattolica, non il governo della stessa ma la governanza della educatività di un sistema, ossia la promozione di tutto ciò che l’azione di governo nella scuola, non è più in grado di garantire.
Oggi la crisi della vita civile in Italia, è sotto gli occhi di tutti, evidente e palpabile. Basti pensare ai morti del sabato sera! Chi li ha veramente ammazzati? C’è in pratica, una massiccia abdicazione rispetto ai doveri civici. Certo, la drammatizzazione emotiva e volubile, è sport nostrano, ma lo sconforto è grande, il senso dello sfascio pervasivo e profondo, e la paura oggettiva e reale cresce. C’è inoltre una rappresentazione mediatica dei problemi, di così basso livello culturale, che non solo tende a modificare la natura dei problemi, ma sembra proprio strutturata più a servizio della confusione emozionale collettiva che dalla chiarezza concettuale e della corresponsabilità personale. Alla base di queste aggrovigliate situazioni, sta sempre una crisi culturale di fondo, che dovrebbe obbligare a guardare dentro alle culture, nel nostro caso a quelle di inizio Novecento, che hanno prodotto la mentalità e le forme del vivere di oggi, e che tuttora costituiscono la cultura di base della scuola. Una scuola per tutti sembra in contraddizione con una scuola di qualità. Un progetto di società e quindi anche di scuola, si definisce invece per la fattibilità massima possibile di una loro compresenza. La scuola cattolica, proprio per la sua compresenza di soggetti professionali e soggetti sociali, di cultura disciplinare e cultura dalla esperienzialità (coniugalità ed altro), può veramente aspirare ad essere scuola di eccellenza senza essere scuola di élite.
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Fonte:Avvenire