La scelta educativa e la famiglia al centro della vita dei nostri figli
Oltre 140 partecipanti al Consiglio delle scuole cattoliche. Il presidente Frare: un momento di confronto sul cammino che dura da oltre 40 anniOltre centoquaranta partecipanti assieme ai presidenti provinciali e regionali dal trentino alla Sicilia si sono ritrovati, lo scorso fine settimana, al centro pastorale Paolo VI di Brescia dove il 'parlamentino' nazionale ha fatto il suo primo consiglio nazionale del 2019. Il presidente dell’Agesc, Giancarlo Frare ha ricordato l’art. 28 (Gravissimum educationis).
'Ai genitori cattolici ricordo l’obbligo di affidare, secondo le concrete circostanze di tempo e di luogo, i loro figli alle scuole cattoliche, di aiutare secondo le loro possibilità e di collaborare con esse per il bene dei loro figli. Inoltre ribadisce che la due giorni è stata l’occasione di ritrovarci e ristorarci per riprendere, domani, il cammino associativo che dura da oltre quarant’anni'. La scelta di Brescia è stata fatta per ricordare la figura di San Paolo VI che ha sempre avuto la massima cura per l’educazione, lasciando ai posteri un documento che anticipa di vent’anni la costituzione dell’Agesc. Negli interventi della giornata di sabato il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, ha sottolineato l’importanza delle cinque parole-chiave: radici, coraggio, ricerca, fraternità e partecipazione. Il vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada ha ripercorso la vita di San Paolo VI come esempio di coraggio in un periodo storico tra i più difficili, ricordando che la scelta educativa presente in tutta Europa deve essere motivo di opportunità e non di divisione. 'I genitori poiché hanno trasmesso la vita ai figli hanno un obbligo gravissimo - spiega, citando San Paolo VI - di educare la prole, essi vanno considerati come ponti verso Dio e verso gli uomini per favorire l’educazione dei figli in senso personale e sociale. La famiglia è la prima scuola di virtù sociali di cui hanno bisogno tutte le realtà'.
L’imprenditore sociale e pedagogista Johnny Dotti ha provocato la platea, riflettendo sulle relazioni come strumento fondamentale per le famiglie di fare gruppo per affrontare le sfide di questo nuovo millennio che vede i giovani bombardati da messaggi subliminali che li possono portare verso strade sbagliate. 'Occorre dare ai figli un appoggio e una vicinanza discreta per guidarli sulla strada della loro vita' ha detto Dotti. Inoltre, don Enrico Peretti, direttore nazionale del Cnos, il Centro nazionale opere salesiane, ha aggiornato sugli sviluppi della formazione professionale nel nostro Paese, della sua attuale evoluzione soffermandosi in particolare sull’importanza che da sempre queste scuole hanno non solo nella formazione, nelle competenze, ma anche nella realizzazione umana cristianamente ispirata dei ragazzi che scelgono questo indirizzo formativo che rappresenta l’unica risposta valida a quel fenomeno dell’abbandono scolastico, comunemente chiamato dispersione che provoca un forte dispiacere alle famiglie. Peretti, in conclusione, ha invitato l’Agesc ad una maggiore presenza e sull’importanza delle famiglie nelle scelte educative, di cui i centri professionali sono un’eccellenza non un ripiego.
Nella giornata conclusiva del Consiglio nazionale è stato approvato il bilancio, la comunicazione della nomina di Massimo Malagoli come addetto stampa e direttore del periodico dell’Agesc e la scelta che verrà ratificata da un congresso straordinario di analisi per l’entrata dell’Agesc nel terzo settore.