«Il sacrificio di Lorenzo spinga a investire di più in sicurezza del lavoro»
La morte dello studente del Cfp “Bearzi” deve scuotere istituzioni e società civile, evitando inutili strumentalizzazioniSilenzio e preghiera. Le scuole dove siamo presenti come genitori Agesc hanno ricordato così il giovane Lorenzo che ha perso la vita proprio una settimana fa in un tragico incidente in fabbrica. Silenzio, perché tanti, troppi commenti ed analisi si erano fatti; preghiera perché la mamma ed il papà di quel ragazzo sono genitori come noi, e Lorenzo nostro figlio.
In punta di piedi ci permettiamo di tornare, a distanza di una settimana, su quanto accaduto in Friuli Venezia Giulia per rinnovare le condoglianze alla famiglia di Lorenzo Parelli, ed esprimere la nostra vicinanza ai formatori e dirigenti del Centro di formazione professionale “Bearzi” di Udine e a tutte le realtà educative che nel nostro paese danno la possibilità a tanti nostri ragazzi e ragazze di iniziare a capire il mondo degli adulti. Non è solo una questione scuola-famiglia-lavoro.
Da più parti, dal mondo politico, imprenditoriale, scolastico, associativo, educativo si è discusso della morte di Lorenzo arrivando anche a mettere sotto accusa il sistema di alternanza scuola-lavoro, come se la responsabilità fosse legata ad una normativa non chiara o che inducesse a “sfruttare” i giovani che svolgono tale attività formativa esternamente alla scuola.
La madre del giovane, peraltro, ha chiesto giustizia ma anche affermato come oggi non si debbano fare speculazioni sul proprio figlio e lo ha detto da genitore il cui figlio frequentava un Cfp cattolico che da anni offre grandi opportunità di inserimento lavorativo ai propri ragazzi. Sì perché dobbiamo ricordare a chi vuole solamente strumentalizzare quanto accaduto, che il sistema formativo nel nostro Paese offerto dai Cfp, è riconosciuto come uno dei migliori in tutta Europa. Nel rapporto Inapp (Istituto nazionale delle politiche pubbliche) del 2021, si afferma come «…il mondo imprenditoriale guarda con grande attenzione a questi percorsi che costituiscono un bacino di reclutamento delle professionalità tecniche di livello iniziale e intermedio… ».
Un percorso formativo, quello della qualifica professionale o del diploma tecnico professionale, che nel nostro Paese risponde in modo compiuto alle reali esigenze delle imprese formando giovani ragazze e ragazzi capaci di offrire la loro professionalità al mondo dell’impresa (artigiani, piccola, media e grande). Un sistema quello del tirocinio formativo curriculare che permette ai giovani di “toccare con mano” cosa vuol dire svolgere un determinato lavoro, e che consente all'azienda stessa di poter “valutare” l’allievo potendo così valutare una sua assunzione al termine del percorso formativo. Oggi più che mai si sente l’esigenza di avvicinare il mondo della scuola al mondo delle aziende ed il sistema di stage curriculare è sicuramente un’occasione da non sprecare; certo bisogna porre grande attenzione alla sicurezza, far sì che gli studenti siano al sicuro in tutto e per tutto, non può mancare la formazione e maggiori devono essere le risorse messe a disposizione dal governo e/o dalle Regioni per garantire l’incolumità delle persone (lavoratori e stagisti) pur sapendo che rimane sempre un margine di rischio.
Oggi, più che soffermarci sull'importanza oppure no di un sistema di formazione che funziona in modo ottimale, ritengo ci si debba soffermare sulla morte di un giovane che lascia nella disperazione la famiglia, gli amici, i compagni di classe un Centro di formazione, un Paese. Oggi più che mai bisogna sostenere la famiglia di questo ragazzo, perché non si senta abbandonata. Fondamentale sarà che l’indagine tecnico-amministrativa non si riduca ad un rito o un adempimento, ma si assuma il compito di mettere in luce errori da evitare, leggerezze da non ripetere, condizioni operative da riconfigurare. Il modo migliore per rendere omaggio al sacrificio di questo giovane è che la sua morte non passi come un evento del destino o della sorte ma sia obbligo di riflessione e impegno a evitare che si ripetano simili tragedie.
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Fonte:Avvenire