Formazione professionale, un (solido) ponte tra istruzione e mondo del lavoro

A tre anni dal diploma il 69% ha un’occupazione. «Non è un percorso di serie B, ma una grande opportunità per chi frequenta i nostri corsi»
Formazione professionale, un (solido) ponte tra istruzione e mondo del lavoro

Ieri, a Taranto, si è aperta la Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Il tema dell’assise è particolarmente stimolante per una associazione come la nostra: “Il Pianeta che speriamo - Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso”.

Sulla connessione tra il lavoro, l’ambiente e quello che dunque potrà essere il futuro del nostro pianeta una parte considerevole degli istituti che fanno parte dell’Agesc ci lavora da tempo e proprio per questo è particolarmente interessata a quanto uscirà dalla Settimana di Taranto. Parliamo della Formazione professionale che in Italia consente ogni anno a migliaia di giovani di avere una grande opportunità di realizzazione in termini di crescita umana e professionale. Obiettivo primario del percorso di IeFp (Istruzione e Formazione professionale) è formare gli allievi ad una professione specifica, mettendo al centro delle attività il “saper fare”. Accanto alle materie classiche, i percorsi promossi dal Sistema formazione permettono di valorizzare e rendere “protagonisti” i giovani che si affidano per tre o quattro anni ad un metodo di insegnamento “peer to peer” e vivendo l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro. In ognuno dei percorsi promossi dalla Formazione professionale realizzati nel nostro Paese, possiamo contare sull’esperienza di Enti che sono radicati nel territorio da tempo e che ogni anno rinnovano le proprie strutture offrendo così laboratori di elevato spessore tecnico, oltre a garantire un insegnamento sempre più rispondente alle necessità del mercato del lavoro.

Un esempio tra tanti? Brescia. Qui la formazione è un fiore all’occhiello del sistema e ogni anno permette a giovani ragazzi e ragazze di affrontare il mondo del lavoro con una professionalità in più, data proprio da quanto appreso nelle materie tecnico- professionali e nell’uso quasi quotidiano dei laboratori.

Da una recente indagine dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), emerge come nell’arco di tre anni dal termine del percorso formativo sette giovani su dieci (69%) siano inseriti nel mondo del lavoro! Un dato impressionante se lo rapportiamo a quella che è la situazione dei nostri giovani che oggi, purtroppo, si trovano disoccupati anche al termine di un percorso universitario.

Appare dunque evidente come le offerte formative proposte dai Centri di Formazione professionale non si trovino a vivere la criticità di altri componenti del sistema educativo nazionale, il cui tradizionale limite è proprio quello della debolezza fra il mondo del lavoro ed il mondo della scuola. Al contrario, questo legame costituisce la principale chiave del successo di queste tipologie formative. Il mondo dell’impresa rivolge lo sguardo infatti con grande attenzione a questi percorsi che costituiscono un luogo fondamentale a cui fare riferimento per rispondere alle reali necessità delle imprese.

Grazie al successo occupazionale avuto in questi anni dai percorsi formativi del sistema IeFp, si registra anche un aumento esponenziale di richiesta da parte delle famiglie, basti pensare che i Centri di Formazione professionale in Italia hanno visto triplicare le iscrizioni. A questo punto quello che dobbiamo fare come sistema è far sì che non vi sia più una distinzione fra scuole, e che la Formazione professionale non sia ancora oggi etichettata come scuola di serie 'B', ma possa essere riconosciuta come grande opportunità per i ragazzi che la frequentano!
Flavio Bonardi
Responsabile Nazionale Formazione Professionale AGeSC

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Fonte:Avvenire