Finanziamenti Stem anche alle scuole paritarie: energie per la comunità

È la prima volta che accade e segna una svolta, lungamente inseguita dai genitori degli istituti cattolici
Finanziamenti Stem anche alle scuole paritarie: energie per la comunità

Un’occasione importante. Ci riferiamo al provvedimento con il quale anche le scuole pubbliche paritarie del primo e del secondo ciclo potranno utilizzare il finanziamento per la realizzazione di percorsi didattici, formativi e di orientamento per studenti e studentesse per promuovere attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare le competenze Stem, digitali e di innovazione, nonché quelle linguistiche. Dietro a questo provvedimento, c’è un grande lavoro di squadra, un impegno continuo animato e sostenuto da Agesc per la piena e operativa attuazione della Costituzione e della Legge 62/2000. Si concretizza in questa prospettiva un nuovo passaggio sostanziale nel percorso verso la parità tra scuola pubblica statale e scuola pubblica paritaria, proprio in questo particolare aspetto non solo economico, ma anche culturale, che non vede solo nell’addestramento la funzione formativa, ma valorizza anche gli aspetti educativi e culturali della dimensione scientifica e tecnologica. L’acronimo Stem, dall’inglese Science, technology, engineering and mathematics è una sigla utilizzata per indicare le discipline scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e i relativi corsi di studio. Ambiti di studio e ricerca che hanno molto a che fare con il mondo del lavoro e, naturalmente, un certo tipo di lavoro perché esse sono essenziali per la focalizzazione di importanti problemi globali, come ad esempio il cambiamento climatico, la produzione di energia sostenibile e soprattutto la creazione di tecnologie più avanzate. Quello che però ci interessa e per il quale vale la pena riflettere, informarsi, cercare di capire anche e soprattutto per il bene dei nostri figli è l’approccio e la ricaduta educativa e formativa di una modalità che le Stem introducono. Dobbiamo dire che l’approccio è di quelli che coinvolge, se non addirittura affascina. L’apprendere facendo esperienza, toccando con mano, sperimentando il traguardo raggiunto, ma anche l’insuccesso e quindi il riprendere da capo sono “esercizi” ai quali le giovani generazioni forse non sono più tanto abituate e questo per l’indubbia responsabilità anche dei genitori.

Dati e studi alla mano (in questo caso il mondo anglosassone insegna) l’insegnamento di queste discipline aiuta gli studenti ad approcciare anche il “valore del fallimento” e dunque anche l’accettare gli errori come parte del processo stesso di apprendimento. Fiducia, stima, capacità di comprendere e “digerire” anche gli errori sono caratteristiche che vorremmo per i nostri figli perché è soprattutto in questi passaggi che si gioca lo sviluppo di un giovane e di una giovane.

Ma torniamo là da dove eravamo partiti vale a dire all’importanza che anche le scuole pubbliche paritarie siano oggi soggetti interessati a contributi per attuare e dare corpo a questo “nuovo” modo di pensare la formazione scolastica. Come genitori Agesc la nostra attenzione va a tutte quelle scuole che in questi anni hanno fatto dei veri e propri “miracoli” per continuare ad esistere con un’attenzione sempre costante alla qualità della proposta educativa. Per queste scuole, da sempre parte importante del sistema scolastico pubblico, il poter attingere alle risorse messe a disposizione permetterà di continuare a svolgere con nuova serenità e con immutata passione l’impegno educativo finalizzato a dare alla società civile persone che coniugano scienza e coscienza, sapere e senso di responsabilità. Il finanziamento, infatti, si propone di «sviluppare le competenze Stem, digitali e di innovazione, nonché quelle linguistiche, ed organizzare anche percorsi formativi» finalizzati al potenziamento e al miglioramento delle competenze metodologico-didattiche dei docenti». Sembra che si faccia strada l’idea che il cuore di una buona scuola è costituito da validi insegnanti. Non solo. Tecnologia e scienza sono importanti, ma una tecnologia e una scienza che hanno nel metodo, ovvero nella relazione e nel dialogo educativo, il vero fulcro della loro attuazione. Quindi ancora una volta la persona al centro. E noi di Agesc da sempre siamo certi che il futuro è nelle persone, nella loro autonomia di pensiero e nella loro energia al servizio della comunità.

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Fonte:Avvenire