«Eppur si muove»: passi verso una concreta e compiuta parità scolastica
Due decreti del ministro Valditara consentono agli istituti non statali di accedere ai fondi PnrrAncora un segnale positivo che ci riguarda. Ci riferiamo alla recente firma del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di due decreti che destinano risorse del Pnrr alla formazione di studenti, docenti e personale scolastico e alle quali possono attingere, a quanto pare, anche le scuole pubbliche paritarie. Un segnale positivo dunque, che va nella direzione tanto auspicata e per la quale da sempre Agesc si batte.
« È un investimento importante che darà un forte impulso al programma di valorizzazione dei talenti di ogni studente, di lotta alla dispersione scolastica e di rafforzamento della formazione dei docenti», ha dichiarato il Ministro.
Detto così, come genitori, non possiamo che vedere di buon occhio queste dichiarazioni e provvedimenti, che porteranno una boccata d’ossigeno per le scuole paritarie che svolgono servizio pubblico. Basti pensare, ad esempio, al numero di alunni che le frequentano, alla varietà delle culture di origine delle famiglie che scelgono oggi di iscrivere i propri figli in una scuola paritaria cattolica, perché ne riconoscono il valore del progetto educativo, ed infine, ma non per ultimo ai tanti allievi diversamente abili integrati nelle classi dei tanti istituti paritari.
Importante a questo punto è capire quali sono i margini di intervento che i provvedimenti prevedono; in buone parole bisognerà attendere la pubblicazione dei decreti attuativi, che definiranno i criteri per i progetti che potranno accedere ai fondi. Altrettanto importante sarà la collaborazione che, come genitori Agesc, nell’ambito dell’alleanza educativa scuola famiglia, non abbiamo mai fatto mancare e che ha bisogno di essere sempre più rafforzata, per la crescita integrale delle nuove generazioni.
Attraverso questo impegno di sereno confronto e dialogo, nello spirito di collaborazione, si possono realizzare quelle condizioni per cui è possibile dare impulso al percorso di reale parità di scelta educativa che ci sta particolarmente a cuore. Gli oltre 800mila studenti che frequentano le scuole pubbliche paritarie e le loro famiglie, sono lì a dimostrare il buon lavoro fatto, ma anche la necessità che si aprano percorsi che rendano effettivamente paritaria la scelta a beneficio di tutto il sistema scuola e per tutti i cittadini.
Su questa strada da tempo Agesc si sta muovendo per realizzare progetti in partenariato con gli istituti dove è presente.
In questi giorni la nostra presidente nazionale Catia Zambon è in Calabria, per partecipare ad attività associative organizzate negli istituti pubblici paritari dove Agesc è presente. Gli incontri a Soverato e Reggio Calabria, organizzati dai locali Comitati Agesc, vedono la presenza di personalità di rilievo nel campo dell’educazione, della cultura e della società civile, a testimoniare lo stretto legame della realtà associativa con la scuola ed il territorio, nel solco del Patto Educativo Globale rilanciato e voluto fortemente da papa Francesco. Tali attività sono prioritarie nel percorso virtuoso, che vede l’impegno diretto di Agesc nazionale, per attivare progetti in stretta collaborazione con gli Istituti. La ripartizione dei fondi del Pnrr, che tiene conto anche delle scuole pubbliche paritarie, è dunque un dato oggettivo particolarmente significativo che necessita però di un cambio culturale nei confronti del sistema scuola pubblico italiano costituito da scuole pubbliche statali e pubbliche paritarie.
« Eppur si muove», avrebbe detto Galileo di fronte al tribunale che gli chiedeva l’abiura delle sue tesi sul sistema solare. Affermazione che possiamo fare nostra oggi nella speranza che, come per Galileo, in un futuro che ci auguriamo, non lontano, non si debba più plaudire a qualche provvedimento, ma che questo modo di operare divenga norma. Dando così senso compiuto all’attuale legge 62/2000, che vede un unico sistema scolastico pubblico italiano, costituito da scuole pubbliche statali e pubbliche paritarie, attraverso l’attuazione finalmente anche della parità economica. Solo così il nostro sistema d’istruzione sarà veramente libero, pluralistico, di qualità a vantaggio di tutti.
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Fonte:Avvenire