EDUCARE ALLA FEDE: UN (IMPEGNATIVO) CAMMINO DI ABBANDONO, AMORE E FIDUCIA

EDUCARE ALLA FEDE: UN (IMPEGNATIVO) CAMMINO DI ABBANDONO, AMORE E FIDUCIA

In un tempo caratterizzato da instabilità e incertezza, parlare di fede significa offrire una prospettiva che va oltre le fragilità dell’essere umano, indicare un percorso di speranza e amore che illumina ogni prova della vita. Educare alla fede è un invito a guardare al Creatore, fonte infinita e incondizionata per riscoprire l’umanità che ci rende capaci di costruire legami autentici.

Teresa d’Avila, grande maestra di spiritualità, ci ricorda che “Dio solo basta”. Questo semplice e potente pensiero racchiude l’essenza della fede: un abbandono totale a qualcosa di più grande, un fidarsi di un amore che non delude. Santa Teresa d’Avila (1515-1582), nota anche come Teresa di Gesù, è stata una figura centrale nella storia del cristianesimo. La sua riflessione sulla fede è profondamente radicata nella sua esperienza personale di Dio e nel suo cammino di preghiera e contemplazione. Per Teresa, la fede non è semplicemente adesione a una serie di dogmi o precetti, ma un incontro vivo e personale con Dio. Questo rapporto è coltivato nella preghiera, che lei definisce come un “trattare d’amicizia” con Dio. La preghiera, sia mentale che contemplativa, è il luogo privilegiato in cui la fede cresce e si approfondisce. Teresa sottolinea che la fede richiede fiducia in Dio, anche nei momenti di aridità spirituale o di difficoltà. La fede non si basa sulle emozioni o sulle consolazioni, ma su un abbandono totale alla volontà divina, confidando che Dio guida l’anima verso il suo bene, anche quando il cammino sembra oscuro. Nel suo capolavoro, Il Castello Interiore, Teresa descrive il cammino dell’anima verso l’unione con Dio come un viaggio attraverso le stanze di un castello. La fede è il fondamento di questo cammino, il ponte che permette all’anima di avanzare anche quando l’intelletto umano non può comprendere appieno i misteri di Dio. La fede non è solo un’adesione passiva, ma una forza dinamica che trasforma la vita del credente. Per Teresa, la fede deve tradursi in azioni concrete: amore per il prossimo, umiltà e servizio. La mistica spagnola insiste sul fatto che la vera esperienza di Dio non può rimanere chiusa nel cuore, ma deve manifestarsi nel vivere quotidiano. Sant’Agostino aggiunge una prospettiva complementare: «Il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te». Educare alla fede significa dunque accompagnare le persone a trovare questo riposo, una pace che non deriva dalle circostanze esterne, ma dalla relazione con il Divino. Educare alla fede è un percorso che passa attraverso la parola, la testimonianza e la quotidianità. Significa parlare di speranza in un mondo che spesso alimenta il cinismo. Significa insegnare il rispetto e la gentilezza come antidoti all’indifferenza e alla durezza dei cuori. Significa offrire parole di conforto e di umanità, capaci di illuminare anche i momenti più bui. Ma educare alla fede non è solo un atto esterno: richiede una disciplina interiore quotidiana. La preghiera diventa uno strumento fondamentale per coltivare questo rapporto con Dio, un dialogo intimo che trasforma il cuore.

La fede non è un dono innato, ma una vera e propria conquista. È un esercizio continuo, un allenamento interiore che richiede forza e costanza. Nella tradizione ebraica, la parola “fede”, emunà, condivide la radice con termini come “fiducia” (emun) e “forza” (omen), sottolineando la dimensione attiva della fede. Non si tratta di un semplice assenso intellettuale, ma di una pratica che rinnova il cuore e dona nuova vita. Questa visione trova eco nuovamente nelle parole di Sant’Agostino che descrive la fede come «una fiducia incondizionata ». Abbandonarsi alla fede non significa rinunciare alla ragione, ma riconoscere i suoi limiti di fronte al mistero. Significa scegliere di affidarsi a Dio anche quando il percorso sembra oscuro, fiduciosi che ogni prova sia un’occasione di crescita e rinascita. Al centro dell’educazione alla fede c’è l’amore. Non un amore astratto, ma un amore concreto che si traduce in atti quotidiani di cura, ascolto e compassione. L’educazione alla fede è un richiamo a incarnare l’amore di Dio nelle relazioni, nei gesti di solidarietà e nella capacità di perdonare. Teresa d’Avila scrive: «L’amore perfetto scaccia il timore». Questa è la meta dell’educazione alla fede: aiutare le persone a vivere una relazione con Dio libera dalla paura, fondata sulla certezza che la Sua Potenza è più grande di qualsiasi ostacolo.

In un mondo che spesso sembra frammentato, la fede offre la possibilità di una rinascita. Ogni atto di fede è un passo verso il rinnovamento del cuore, una scelta di vedere nelle prove non solo difficoltà, ma anche opportunità di crescita. Educare alla fede significa essere testimoni di speranza, portatori di parole di conforto e custodi dell’amore divino.
Alice Manganotti
Responsabile Ufficio Stampa

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Fonte: Avvenire