Disabili in classe, è fondamentale la collaborazione tra scuola e famiglia

Madre Camilla Zani (Suore adoratrici): «Come scuola diamo un aiuto economico a chi ha bisogno, ma usiamo assoluta riservatezza»
Disabili in classe, è fondamentale la collaborazione tra scuola e famiglia

Continua il nostro viaggio, che ha portato a una collaborazione progettuale tra AGeSC e “Avvenire”, nel vasto mondo delle disabilità in particolare di quella di ragazzi e ragazze in età scolare.

Nel decreto legislativo 66/2017 nei principi e nelle finalità definite dall’art. 1 si afferma che l’inclusione scolastica risponde ai differenti bisogni educativi e si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno nel rispetto del diritto all’autodeterminazione e all’accomodamento ragionevole nella prospettiva della migliore qualità di vita.

L’evoluzione dei concetti di disabi-lità, normalità inclusione educativa e i continui progressi della tecnologia hanno trasformato il modo di vivere e di pensare la diversità prefigurando un modello pedagogico orientato al superamento della categorizzazione degli alunni con svantaggi nella scuola, a favore della costruzione di curricoli inclusivi per tutti e non solo per i soggetti con disabilità.

Ne abbiamo parlato con madre Camilla Zani a lungo madre generale delle Suore Adoratrici. Ecco il suo pensiero: «Il tema dell’inclusione è sì presente nel PTOF ma è un tema molto delicato. Come scuola diamo un aiuto economico a chi ha bisogno, però custodiamo i casi con assoluta riservatezza. La stessa insegnante di sostegno viene presentata come insegnante in aiuto alla classe anche se la disabilità del bambino è evidente. Si cerca di preservare la famiglia perché dietro a queste situazioni c’è un dolore profondo della madre e del padre. Il nostro compito è quello di offrire tutti gli strumenti pur sapendo che in certi casi è difficile, ma non impossibile avere un miglioramento. A lungo monsignor Verucchi, che era responsabile della pastorale scolastica, ha lottato con i vari comuni per avere un aiuto economico: d’altronde se non fossero accolti dalle scuole paritarie starebbero in quelle statali: noi offriamo un servizio fondamentale. Grande parte del bilancio dell’Istituto è dedicato alla scuola a cui diamo tutte le nostre energie. Vengono elaborati curriculi inclusivi nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità e delle situazioni concrete di apprendimento e progetta nuovi modi che aiutino a scoprire le capacità e a far crescere le competenze di ogni alunno. Il collegio docenti elabora curriculi verticali e assicura la predisposizione di ambienti di apprendimento coinvolgenti e partecipati, oltre che scelte didattiche efficaci ed ineludibili per far crescere nuove generazioni di cittadini consapevoli, ciascuno con i propri talenti, capacità e competenze, che prendano in carico il cambiamento sostenibile del paese per un futuro migliore. Le nostre scuole paritarie sono in grado di accogliere alunni con bisogni educativi speciali (BES) prestando attenzione all’integrazione socio-cognitiva e psico-affettiva e con la progettazione di una didattica che produca un reale vantaggio per l’alunno e per la classe nella quale viene inserito. In riferimento alla Legge 104/92 il team di docenti elabora il Piano Educativo individualizzato (PEI), documento nel quale vengono descritti gli interventi predisposti per l’alunno al fine della realizzazione del diritto all’istruzione e all’educazione. Noi – conclude madre Camilla – abbiamo nella mission delle Suore Adoratrici l’accoglienza degli alunni in situazioni di svantaggio, finalizzata al compimento del percorso educativo scolastico. Per ogni progetto di sostegno agli alunni con difficoltà, quindi non solo disabili, è fondamentale la collaborazione tra scuola e famiglia nella condivisone di un cammino che sappiamo non essere facile né tantomeno scevro di insuccessi e a volte di scoraggiamenti. Ma di sicuro un cammino che vale sempre la pena di percorrere. La scuola con il suo lavoro quotidiano, sostiene la famiglia e la famiglia conferma la scuola nella sua missione educativa».

In quest’ottica si colloca il progetto in collaborazione tra AGeSC e “Avvenire”, cioè un aiuto concreto economico a chi ne ha davvero bisogno. Vero, si tratta di una goccia nell’oceano, ma senza quella goccia, come diceva madre Teresa di Calcutta, l’oceano sarebbe più povero.

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