«Da papa Francesco il sostegno al nostro lavoro per una scuola migliore»
Gli anniversari scandiscono il tempo della nostra vita, della Storia, ci aiutano a fare memoria. L’Agesc - Associazione Genitori Scuole Cattoliche - nel 2025 compie cinquant’anni di vita: mezzo secolo di attività a supporto della scuola cattolica promuovendo il ruolo primario e infungibile dei genitori al suo interno.
Per celebrare una tappa così significativa il 4 gennaio papa Francesco ci ha ricevuti in udienza nell’Aula Paolo VI in Vaticano insieme all’Unione Cattolica Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori (Uciim) e all’Associazione Italiana Maestri Cattolici (Aimc). Queste due ultime entità associative, più longeve di noi, compiono, sempre quest’anno, ben 80 anni di storia, a testimonianza della lunga e feconda presenza, all’interno del sistema formativo, dei cattolici. Quale che sia il ruolo (dirigenti, insegnanti e genitori), formati dal Magistero della Chiesa e dalla sua dottrina sociale, i cattolici sempre si pongono in modo progettuale e proattivo, animati di profondo senso civico, nei confronti della società e delle istituzioni, creando profondi legami comunitari.
Ci ha detto, infatti, il Santo Padre: « All’inizio della vostra storia c’è stata l’intuizione che solo associandosi, camminando insieme, si potesse migliorare la scuola, che per sua natura è una comunità, bisognosa del contributo di tutti. I vostri fondatori vivevano in tempi nei quali i valori della persona e della cittadinanza democratica avevano bisogno di essere testimoniati e rafforzati, per il bene di tutti; e anche il valore della libertà educativa. Non dimenticate mai da dove venite, ma non camminate con la testa girata indietro, rimpiangendo i bei tempi passati! Pensate invece al presente della scuola, che è il futuro della società, alle prese con una trasformazione epocale. Pensate ai giovani insegnanti che muovono i primi passi nella scuola e alle famiglie che si sentono sole nel loro compito educativo. A ciascuno proponete con umiltà e novità il vostro stile educativo e associativo». Affrontare il futuro e le sue sfide facendo memoria delle proprie radici, dei valori fondativi e di chi li ha testimoniati con la propria vita: questo l’invito del Papa, che però non si è limitato a questo ma ha esortato i presenti ad agire insieme «con una sorta di “patto tra le associazioni”, perché così potete testimoniare meglio il volto della Chiesa nella scuola e per la scuola».
D’altra parte è ormai attuale il tema di una ritrovata unità dei cattolici nell’agire politico e sociale. Tale esigenza è emersa in maniera forte durante le Settimane sociali a Trieste, anima lo spirito delle associazioni e le congregazioni di matrice cattolica che, a vari livelli e in vari ambiti, attivamente si occupano di istruzione e formazione scolastica. Con questo spirito l’Agesc partecipa all’Agorà della parità ed è presente nel Consiglio Nazionale delle Scuole Cattoliche, dialoga e lavora con Uciim e Aimc, siede nel Forum delle Associazioni Genitori Scuole Italiane (Fonags).
Camminare insieme è essenziale per dare forza alle nostre proposte e alla nostra azione sociale ma anche per evitare di sostenere soluzioni frammentarie e pertanto deboli o contraddittorie. La fatica del dialogo è il lievito dell’agire democratico che solo può far crescere un senso comunitario condiviso perché partecipato e conforme ai bisogni e alle identità di ciascuno. Non si tratta di spartire fondi con il bilancino, ma di fare sintesi per giungere a soluzioni unitarie perché ognuno di noi, genitori, insegnanti e dirigenti siamo “scuola”.
Nell’anno giubilare dedicato alla Speranza ad animarci deve essere questo sentimento di fiducia che non è cieco ottimismo bensì affidamento, consapevolezza di agire per il bene e secondo gli insegnamenti del nostro unico vero Maestro.
«Quella di Dio è una pedagogia del dono» ci ha ricordato papa Francesco «una chiamata a vivere in comunione con Lui e con gli altri, come parte di un progetto di fraternità universale, un progetto in cui la famiglia ha un posto centrale e insostituibile. La famiglia è il centro, non dimenticatelo!». E noi di certo non lo dimenticheremo!
Ripartiamo rinfrancati e confermati nei nostri valori costitutivi certi di combattere una buona battaglia. E che la comunione d’intenti, la collaborazione e la reciprocità ci supportino in questo percorso.
Umberto Palaia
Presidente Nazionale
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Fonte: Avvenire