«Così l’Isee può mettere a rischio i contributi per la libertà di scelta educativa»
L’allarme dei genitori della scuola cattolica. Che lanciano un appello al governo affinché intervengaSono trascorsi ormai due mesi dalle prime segnalazioni del Forum delle Associazioni Familiari relativamente alla problematica dell’impatto dell’assegno unico percepito nel 2022 sugli Isee rilasciati alle famiglie nel 2024. In particolare, è emerso come l’indicatore della situazione economica equivalente rilasciato nel 2024 e relativo ai due anni precedenti, è determinato comprendendo anche l’impatto dell’assegno unico universale percepito dalle famiglie. Questo ha inevitabilmente portato ad un incremento del parametro causando la paradossale situazione per cui questa agevolazione porterebbe a perdere i requisiti per usufruire di altre prestazioni.
Per far fronte a questa criticità il governo Meloni ha istituito un tavolo interministeriale a cui partecipano i ministeri del Lavoro e delle Politiche sociali, dell’Economia e delle Finanze, e i ministri per la Famiglia e per le Disabilità.
Come Associazione Genitori Scuole Cattoliche non possiamo non segnalare con forza come questo tema incida inevitabilmente anche sulle misure dedicate al pluralismo educativo e alla libertà di scelta educativa come i bandi per i voucher di istruzione o per la dote scuola previsti in alcune regioni (Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna) che per continuare a garantire un minimo di pluralismo educativo destinano a questo scopo parte delle loro risorse. Queste misure, destinate alle famiglie che scelgono la scuola paritaria, sono accessibili solo ed esclusivamente in base al possesso di determinati requisiti tra i quali la soglia di Isee. Ci sembra allora urgente che il governo si attivi per arrivare ad una soluzione definitiva delle criticità derivanti dalla stortura dell’impatto dell’Assegno Unico sull’Isee. Se non si procede ad accelerare il lavoro in corso presso il tavolo interministeriale si configurerà la situazione paradossale in cui alcune famiglie non presenteranno domanda di accesso alle suddette misure per poi scoprire solo in seguito che ne avrebbero avuto diritto.
Altro punto che ci sembra urgente chiarire è l’esclusione dal conteggio dell’Isee dei titoli di Stato indicati nell’articolo 3 del testo unico in materia di debito pubblico e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato come previsto dalla legge 30 dicembre 2023, n. 213 (cd. legge di bilancio 2024), all’articolo 1, comma 183. Secondo quanto dichiarato dall’Inps nel messaggio numero 165 del 12 gennaio 2024 nelle more delle modifiche al regolamento dell’Isee, resta immutata la disciplina Isee relativa al patrimonio mobiliare, con la conseguenza che nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (Dsu) presentate a partire da gennaio 2024 permane l’obbligo di indicare tutti i rapporti finanziari declinati all’articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159 e posseduti al 31 dicembre 2022 dai soggetti appartenenti al nucleo familiare. Anche in questo caso pertanto, nell’eventualità di una prossima modifica del regolamento Isee in corso d’anno con un conseguente aggiornamento degli indici, si potrebbe arrivare ad un’ulteriore stortura nella verifica dei requisiti di accesso di tutte quelle prestazioni socio-assistenziali che si reggono su determinate soglie di Isee.
A fronte si queste considerazioni ci auguriamo che il governo si adoperi per accelerare la risoluzione di queste due criticità che, come abbiamo visto, rischiano di compromettere la possibilità, per le famiglie, di accedere ai contributi per la libertà di scelta educativa. Un’incertezza di questa portata compromette, infatti, il diritto di accesso dei cittadini a bandi e/o misure di agevolazione a lui destinate.
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Fonte:Avvenire