Confronto sulla situazione delle scuole paritarie e sulle soluzioni necessarie

Sabato e domenica a Verona si riunisce il Consiglio nazionale Agesc per fare il punto del lavoro e indicare obiettivi e iniziative da assumere. Al centro del dibattito l’irrisolta questione della libertà di scelta educativa
Confronto sulla situazione delle scuole paritarie e sulle soluzioni necessarie

Sabato e domenica 14-15 ottobre si raduneranno a Verona i rappresentanti Agesc di tutte le regioni e le province italiane. Si tratta del Consiglio Nazionale, l’assemblea dei responsabili dell’Associazione sul territorio che periodicamente si ritrova per fare il punto del lavoro svolto e per indicare obiettivi e iniziative da assumere. In questa occasione era previsto un incontro pubblico con la Ministra del-l’Istruzione, Valeria Fedeli, organizzato insieme alle Federazioni delle scuole ed agli studenti, che è stato annullato per l’indisponibilità all’ultimo momento della rappresentante del Governo. I temi dell’incontro, che riguardavano la presenza educativa della scuola paritaria cattolica e la mancanza di libertà di scelta della scuola per le famiglie, restano comunque al centro del confronto che si svolgerà a Verona.

Nella mattinata di sabato i rappresentanti dei genitori (Agesc), dei gestori Fidae e degli studenti (Msc) dibatteranno sulla situazione nelle diverse Regioni alla ricerca di percorsi comuni sul territorio tesi a sostenere la presenza delle scuole cattoliche attraverso l’attiva partecipazione e condivisione di obiettivi di tutti i soggetti che costituiscono le comunità educanti. I lavori dell’Agesc nel pomeriggio e la domenica proseguiranno nell’esame della situazione della parità in Italia e nel dibattito sulla proposte da portare al Governo e ai politici in merito al problema. La scuola paritaria infatti ha subito negli ultimi cinque anni una grave emorragia di studenti (quasi il 13% in meno, pari a oltre 130mila ragazzi) che ha colpito in particolare gli istituti del Sud e delle isole e soprattutto le scuole secondarie di secondo grado (-20%), ma è comunque avvertita in tutte le regioni ed i livelli di scuola: - 12% nelle scuole dell’infanzia, - 9% nelle primarie e - 10% nelle medie. Di fronte a difficoltà di queste dimensioni, appare evidente la necessità di interventi che vadano molto al di là di quanto finora fatto a sostegno del sistema di istruzione paritario. Invece, nonostante qualche piccolo miglioramento nei provvedimenti - leggeri aumenti sia dei fondi stanziati per le scuole dell’infanzia e per la disabilità che delle detrazioni fiscali, allargamento alle paritarie dei fondi per l’alternanza scuola-lavoro e dell’utilizzo dello school-bonus oltre alla recente richiesta all’Europa di utilizzo dei bandi Pon anche per le paritarie -, le azioni del Governo nel campo dell’istruzione riguardano ancora soprattutto la scuola statale e in particolare si concentrano sull’assunzione degli insegnanti. Libertà di educazione e libertà di scelta delle famiglie restano temi assolutamente secondari, mentre si tratta di condizioni imprescindibili, insieme alla attuazione dell’autonomia, per la modernizzazione ed il miglioramento di tutto il sistema scolastico, come ci dice chiaramente il confronto con l’Europa e gli altri Paesi sviluppati.

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