Colombo: «Rendere più forte la famiglia è un vantaggio per l’intera società»
Maria Grazia Colombo, past president Agesc interviene in concomitanza della Conferenza nazionale, cui l’associazione ha attivamente collaborato“Più forte la famiglia, più forte il paese”: un titolo che è un programma ma anche una certezza. A me è piaciuto subito fin dall’inizio del lavoro preparatorio molto intenso di questa Conferenza, mi è piaciuto perché rimette al posto giusto la famiglia dentro il Paese e indica una strada: tutto interessa la famiglia, la famiglia si interessa di tutto. Conferenza nazionale sulla famiglia, la terza: un anno di lavoro, commissioni, dibattiti, confronti e scontri, tante posizioni e opinioni ricche di contenuti. Finalmente ci siamo arrivati, credendoci, con fatica e cercando di trovare un percorso comune sui tanti temi che attraversano in modo trasversale la famiglia. Tante sigle e volti autorevoli si sono alternati ai tavoli di lavoro, persone che operano sul campo a livello territoriale e nazionale riuniti tutti attorno a questa tanto “bistrattata” famiglia. La famiglia è la fotografia culturale, sociale e politica di un Paese in un determinato momento storico. Non si può parlare di famiglia in modo astratto occorre parlare di lavoro, educazione, scuola, natalità, rapporti intergenerazionali, armonizzazione famiglia/lavoro, anziani. Famiglie quindi come soggetti civili, attori di società civile e non sempre e solo problema.
La domanda che come associazioni La past president Agesc interviene in concomitanza della Conferenza nazionale, cui l’associazione ha attivamente collaborato.
«La famiglia è una risorsa e lo Stato non può sostituirla, ma sostenerla» di famiglie poniamo al nostro Paese oggi è: ma la famiglia in Italia è un ostacolo o una risorsa per una società più umana? La famiglia è una risorsa per l’individuo in quanto lo è per la società e lo è per la società in quanto lo è per l’individuo. Lo Stato non può sostituirla nei suoi compiti, ma deve invece sostenerla e promuoverla in maniera sussidiaria.
Tutti lamentano il disagio delle nuove generazioni, soprattutto degli adolescenti e l’indebolimento se non proprio lo svuotamento delle capacità educative della famiglia e della scuola. Si è persa la capacità di orientare i ragazzi in formazione da parte di chi deve farlo, innanzitutto noi genitori e gli insegnanti. Si impostano modalità educative familiari e scolastiche distorte, non in sinergia fra loro seguendo percorsi contrapposti e a volte anche conflittuali e i ragazzi si trovano in situazioni in cui ricevono messaggi contrastanti con il rischio di essere abbandonati a loro stessi. Tutto si gioca nel nesso tra famiglia e scuola, in una libera scelta educativa vissuta giorno dopo giorno nel percorso scolastico: abbiamo bisogno di un nuovo patto tra famiglia e scuola che sia sinergico per entrambi.
I passaggi intergenerazionali sono difficoltosi e fortemente in crisi, occorre quindi rimettere al centro la questione educativa intesa quale sfida di incontro tra generazioni che hanno qualcosa da dire e qualcosa da trasmettere. Occorre fare rete e creare luoghi di ascolto per costruire alleanze educative.
Portiamo tutti dentro la terza Conferenza della Famiglia la bellezza di fare famiglia non ignorando problemi, situazioni dolorose e difficoltà ma rimettendo al centro la famiglia come un vantaggio.
Maria Grazia Colombo - Past President AGeSC