Autonomia e parità per una reale libertà di scelta educativa delle famiglie

Dal Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica un forte richiamo al mondo politico per costo standard per alunno, detraibilità delle spese scolastiche, misure di diritto allo studio e sostegno per disabili
Autonomia e parità per una reale libertà di scelta educativa delle famiglie

Autonomia, parità e libertà di scelta educativa: è il titolo che il Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica attribuisce all’importante documento, frutto di un lungo lavoro collegiale al quale ha partecipato anche Agesc, nelle figure del presidente Roberto Gontero e del vice presidente Giancarlo Frare.

«Per sostenere il compito affidato ad ogni struttura educativa – afferma Gontero – è necessario un sistema educativo che poggi sull’autonomia delle istituzioni scolastiche e formative, sulla parità tra scuole statali e non statali e sulla reale libertà di scelta educativa delle famiglie. In questo senso sono sempre più rilevanti anche i percorsi dell’istruzione e formazione professionale». Obiettivo del documento: richiamare l’attenzione di cittadini e politici su un sistema educativo, quello italiano, ancora incompiuto, che necessita di azioni importanti per proseguire la missione educativa che tutti, compresa la legge, gli riconosciamo. «Alla base si devono collocare i diritti della persona – prosegue Gontero – e il riconoscimento della primaria responsabilità dei genitori nell’educazione dei figli. E già per queste due mission c’è molto da fare, sia nella direzione della scuola paritaria pubblica che della formazione professionale».
Non dimentichiamo che il sistema paritario accoglie quasi un milione di alunni, il 70% nella scuola dell’infanzia, e si sta assottigliando per svariate ragioni. La più evidente è quella dei costi per le famiglie. Per il Consiglio Nazionale urge intervenire per attuare in pieno la legge 62/2000, e garantire la piena libertà di scelta educativa prevista dalla Costituzione e dal diritto europeo. Il nostro non è certo il Paese dove l’autonomia scolastica e il pluralismo delle istituzioni educative trionfano. Eppure è dimostrato che laddove questi due valori sono realmente realizzati, insieme alla libertà educativa, i giovani possono raggiungere migliori risultati individuali e collettivi, e avere maggiore uguaglianza delle opportunità. «Si auspica dunque – conclude Gontero – che quanto contenuto nel documento diventi materia di riflessione e di azione per la nostra classe politica, chiamata a realizzare un’importante trasformazione: dal Welfare State (Stato assistenziale) alla Welfare Society (sussidiarietà), divenuta irrinunciabile per l’Occidente, e dare attuazione al dettato costituzionale per il quale “la Repubblica agevola con misure economiche ed altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei relativi compiti, con particolare riguardo alle famiglie numerose». Non sprechiamo l’opportunità delle elezioni amministrative di domenica 11 giugno. Andiamo a votare controllando con la massima attenzione i programmi dei candidati in materia di istruzione, formazione e politiche per la famiglia. Abbiamo ampie prove di come spesso la salvaguardia della parità scolastica e del diritto alla libertà educativa vengano sbandierati in campagna elettorale e puntualmente traditi durante il mandato. Non votiamo chi vuole toglierci anche i 500 milioni destinati al sistema paritario pubblico per destinarli alle statali».

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