«A 24 anni dalla legge sulla parità scolastica, la libertà di scelta sia garantita»

Gli istituti non statali svolgono un servizio pubblico ancora non abbastanza riconosciuto dalle istituzioni. I genitori della scuola cattolica chiedono più attenzione agli istituti paritari
«A 24 anni dalla legge sulla parità scolastica, la libertà di scelta sia garantita»

Scuola Paritaria: scuola pubblica o privata? Questo è l’annoso dilemma non solo per molti genitori ma anche per tanti politici e tecnici della scuola.

A sfatare tale dubbio, però, basterebbe leggere o, in taluni casi, rileggere il testo della legge 62 del 2000 che ha segnato un importante cambiamento nell’offerta scolastica italiana.

Ventiquattro anni fa, infatti, Luigi Berlinguer, allora ministro della Pubblica Istruzione, ebbe il coraggio di dare una risposta legislativa a una questione, come quella della parità scolastica, che per decenni era rimasta insoluta e priva di interventi efficaci.

Venne, così, sancito un unico sistema scolastico nazionale con scuole gestite dallo Stato e scuole gestite da Enti locali o dal privato sociale, ma tutte appartenenti ad unico sistema: quello pubblico!

Così ci fu il riconoscimento ufficiale delle scuole paritarie, cioè delle realtà che non rientrano nella sfera della scuola statale e un primo tentativo di procedere verso il concretizzarsi del principio costituzionale che garantisce ai genitori e non solo la libertà di educazione, intesa come la possibilità di frequentare una struttura gestita dallo Stato oppure da un altro Ente Gestore anche privato.

La scuola paritaria, quindi, dal 2000 è una delle strutture dedicate alla formazione di bambini e ragazzi che non fa parte delle scuole statali e che, quindi, viene gestita da privati ma alla quale la legge “Berlinguer”, ad ogni modo, riconosce a pieno titolo lo status di servizio pubblico e da qui si spiega il termine « paritario». I provvedimenti che seguirono negli anni la riforma Berlinguer hanno cercato di dare, anche se talvolta con timidissimi segnali, concretezza al progetto di ammodernamento dei sistemi di istruzione proponendosi di superare le istanze gentiliane per incontrare quelle europeiste soprattutto attraverso l’autonomia delle istituzioni scolastiche, inserita nel disegno più generale di riforma della Pubblica amministrazione.

Assunto che le scuole Paritarie, quindi, sono pubbliche a tutti gli effetti persiste un altro problema di fatto insoluto e cioè la possibilità, da parte dello Stato, di garantire economicamente a tutte le famiglie la libertà di scelta nell’educazione come previsto dall’articolo 30 della Costituzione. I genitori, infatti, essendo i primi educatori hanno il diritto/dovere di poter scegliere non solo l’indirizzo scolastico più idoneo per i propri figli ma anche l’Istituto senza essere condizionati dal costo escludendo, obtorto collo, le scuole paritarie a causa

delle rette. È fondamentale garantire pari opportunità a tutte le famiglie all’interno del sistema pubblico d’istruzione, facendo in modo che l’Italia non sia più il fanalino di coda in Europa nella scelta del sistema scolastico.

Le famiglie italiane necessitano che le Istituzioni abbiano la forza e il coraggio di proseguire con le riforme avviate a inizio 2000 con una più ardita azione riformatrice ed Agesc si fa promotore di questo intento con rinnovata forza, focus e vigore.

Margherita Siberna Benaglia
Vicepresidente Nazionale

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Fonte: Avvenire