Genitori in fila per un voto e molto altro: la passione educativa
A voi la parola - Maria Grazia Colombo vicepresidente nazionale Forum delle associazioni familiariGentile direttore, se è vero che le fotografie sono la miglior forma di sintesi per certificare le novità importanti, questa che le invio (e che pubblichiamo, ndr) è davvero emblematica: appena qualche anno fa era ancora immane la fatica che bisognava fare per convincere i genitori ad andare nella scuola dei loro figli a votare i propri rappresentanti; oggi, invece, mamme e papà fanno la fila pur di andare a scegliere chi farà le loro veci all’interno della più importante palestra educativa – accanto alla famiglia – dei loro bambini. Una foto che dice chiaramente come la storia si possa cambiare attraverso la partecipazione responsabile, il protagonismo positivo, la capacità di trasformare in concretezza il desiderio dei genitori di “immischiarsi”, di condividere con stima la proposta scolastica di docenti e dirigenti. Un atteggiamento decisamente altro rispetto a quello di chi vorrebbe fare polemica, manifestare o raccogliere firme “divisive”. E questa è solo uno delle decine di scatti che ci stanno arrivando da tutta Italia, quelli mandati da genitori orgogliosi che fanno la fila: l’attestazione di quanto è bello essere costruttori della storia familiare, quella che ogni giorno viviamo accanto ai nostri figli, a casa come nelle aule scolastiche o nello sport. Non per controllare, ma per condividere, per fare il tifo non solo per i nostri ragazzi, ma pure per i loro docenti. La scuola è un luogo d’incontro, mai di contrattazione o di conflitto e noi genitori “Immischiàti” lo sappiamo bene: ne abbiamo parlato nelle scuole di tutto il Paese, abbiamo cercato di smuovere dall’esilio genitori impauriti, stanchi e demotivati. Abbiamo ridato speranza a molti docenti e dirigenti che hanno riaperto gli occhi e guardato alla scuola con maggiore fiducia, scoprendo relazioni ed esperienze inaspettate. Si sono create reti, da Castelvetrano a Pordenone, in piccole scuole come in grandi istituti. Non lasciamoci schiacciare dai fatti negativi di “bullismo genitoriale” che i mass media mettono sempre più in evidenza, fatti che certamente vanno condannati, ma che rappresentano situazioni isolate. Fa più rumore un ramo che cade di una foresta che cresce. E la scuola, oggi più che mai, è un bene prezioso, perché cura le nuove generazioni e rende possibile l’incontro educativo di genitori e docenti in qualità di adulti educatori; con ruoli rigorosamente diversi, ma con una caratteristica fondamentale che li accomuna: la passione educativa.
Avvenire del 2 dicembre 2018 - Maria Grazia Colombo