Assegno unico. De Palo: Draghi faccia tutto il necessario per questa legge

«Da oggi fino alla data prevista per l’entrata in funzione, il primo luglio, lavoreremo per convincere i partiti che è necessario trovare più fondi»
Assegno unico. De Palo: Draghi faccia tutto il necessario per questa legge

Tre parole per fotografare il momento. Poi lo sguardo proiettato in avanti. «È una giornata storica. Finalmente in Italia c’è una legge che fissa un principio bello: i figli sono una risorsa, un bene comune». Il Parlamento vota e Gigi De Palo indica il prossimo obiettivo: «Da subito fino al 1° luglio proveremo a convincere tutti i partiti del fatto che è necessario aggiungere più risorse perché in questo modo si finanzia un debito che non è buono, è buonissimo». Poi il presidente del Forum fissa la precisazione: «Più che essere un costo, l’assegno unico è un grande investimento per il Paese. Alla luce dell’unanimità nel voto Draghi ha un mandato ampio e totale per farla diventare la legge del futuro. Aumentando le risorse faccia ' whatever it takes' di questa legge, tutto ciò che è necessario per farla bene, un
bazooka per le famiglie. Non ci sono alibi per nessuno. Questo è il momento giusto».
Il sì della politica c’è, ma le risorse?
Ecco il punto: dobbiamo trovare le risorse per trasformare in realtà le parole del presidente Draghi. Per renderle vere, concrete: 250 euro per ogni figlio. Il punto fissato dal premier è un punto importante. Ma va reso possibile. Secondo l’Upb e secondo i calcoli delle nostre associazioni servono circa 10 miliardi. Perchè non possiamo nemmeno pensare che, nella riorganizzazione delle misure a favore delle famiglie, ci possa essere qualcuno che perde.
Vede un rischio concreto?
Non voglio nemmeno pensarlo. Tra i vari decreti Covid, nell’ultimo anno si sono superati i 140 miliardi di stanziamenti.
Una cifra mostruosa, ma non mi sembra che questi miliardi abbiano inciso sulla vita delle famiglie. È così: tutti questi decreti non hanno minimamente tenuto conto del numero dei figli.
Si spieghi meglio.
Un lavoratore dello spettacolo con quattro figli ha avuto gli stessi ristori di un lavoratore dello spettacolo senza figli. Stesso lavoro, stesse condizioni: tutti e due non lavoravano da dodici mesi. Se ci fosse già stato l’assegno unico le famiglie con figli avrebbero vissuto questa pandemia senza dover rischiare di noan riuscire a fare la spesa.
Ora però siamo a una svolta.
Finalmente verrà riconosciuto il ruolo sociale delle famiglie indipendentemente dalla tipologia del contratto di lavoro, ma in quanto soggetto sociale. La grande novità è che finalmente in Italia un figlio viene considerato un Bene Comune e le famiglie non devono chiedere scusa per aver messo al mondo un figlio, ma vengono seguite e accompagnate dallo Stato.
Qualcuno paragona questa misura al reddito di cittadinanza...
Un errore. Questa misura è diversa. Non è un debito. È un investimento sul futuro. Stiamo dicendo all’Europa che vogliamo esserci. Che vogliamo provare ad uscire da questa stagnazione delle nascite. Che vogliamo ricominciare. Che vogliamo ripartire dalla famiglia e dai bambini. Che il futuro del vecchio continente è anche affare nostro.
Per 4 anni il Forum si è battuto con forza...
Sono stati quattro anni intensi. Anni in cui il Forum è stato il minimo comune denominatore, il filo che ha unito tutti i partiti e tutti i cinque governi che si sono avvicendati. Un lavoro complicato, ma entusiasmante. Siamo riusciti a convincere, senza distinzione di orientamento politico, con la nostra passione e la nostra competenza. Questa legge è anche un po’ la vittoria dell’associazionismo familiare. Quello che non urla. Quello che non si rassegna mai. Quello dei padri e delle madri che silenziosamente, insistentemente, fanno il loro lavoro ogni santo giorno.
Sforzi premiati.
Sicuramente non è stato facile lavorare e dialogare negli anni con presidenti del Consiglio, ministri dell’Economia e della Famiglia. Tutti bravissimi, ma ognuno con la sua testa, la sua idea di famiglia, il suo orientamento politico. Bisognava ripartire e ripartivamo. Senza mai perdersi d’animo.
E ora?
Ora è il tempo del coraggio. Di fare scelte giuste ed efficaci che abbiano il 'gusto del futuro', per dirla con Draghi. Non possiamo avere il braccino corto. E quindi di impostare i decreti e gli eventuali nuovi provvedimenti economici per fare in modo che nessuna famiglia ci perda rispetto al precedente impianto di bonus. Come Forum Famiglie siamo disponibili a lavorare ogni giorno, anche di notte e di domenica se necessario. Bisogna invertire la rotta della denatalità e della sfiducia che pervade le famiglie dopo oltre un anno di pandemia. In Italia, dal bonus colf a quello per i monopattini sono stati varati 24 bonus che non richiedono l’Isee. Perché quando si tratta di politiche familiari, invece, dobbiamo usarlo anche quando un figlio viene 'pesato' 0,35 mentre in Francia arriva all’uno? Ci sono tante strade possibili, ma l’obiettivo deve essere uno: l’assegno unico unisce tutto il mondo politico. Da qui si può e si deve ripartire. Se dobbiamo farlo, facciamo un capolavoro.
Arturo Celletti
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Fonte:Avvenire