LIBERO ACCESSO ALLA SCUOLA PARITARIA PER GARANTIRE UGUALI OPPORTUNITÀ A TUTTI
Comunicato Stampa del Comitato Regionale AGeSC LombardiaAlcuni giorni fa un comunicato stampa di UIL SCUOLA RUA titolava “750 milioni alle paritarie, D’Aprile: il governo farebbe bene a pensare anche alle sue scuole”. Nel suo incipit chiedeva di “investire soprattutto a favore della scuola statale che garantisce uguali opportunità a tutti anche ai bisognosi e meritevoli.”
Desta stupore leggere che, chi ha a cuore i bisognosi, contesti una decisione che in realtà andrebbe addirittura rafforzata. Ci battiamo da anni perché anche i bisognosi possano accedere ad una scuola paritaria, secondo la libera scelta della famiglia, senza dover incorrere in una retta che di fatto sbarra la strada a tutti coloro che non se la possono permettere. Lo chiediamo in forza della legge 62/2000 che all’articolo 1 recita “Il sistema nazionale di istruzione (…) è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali.”
E’ bene ricordare che i cittadini pagano le tasse, grazie alle quali viene organizzato il sistema di istruzione. Lo Stato dovrebbe quindi mettere in condizione tutti di poter liberamente scegliere in quale scuola iscrivere i propri figli, sia essa statale, comunale o paritaria. Così come accade nella maggior parte dei paesi europei.
L’importante, seppur non sufficiente, finanziamento dello Stato alle scuole paritarie va in questa direzione. Il cammino è ancora lungo e decisamente maggiori dovrebbero essere gli investimenti dello Stato nella scuola tutta, statale, comunale o paritaria, affinché ciascuno possa scegliere liberamente il tipo di scuola per i propri figli.
Oggi purtroppo ciò non avviene a causa dello sbarramento all’ingresso delle scuole paritarie costituito dalla retta che non è corretto che venga pagata, poiché i genitori già pagano le tasse. Fintantoché non verrà eliminata questa clamorosa ingiustizia, i bisognosi non avranno mai alcuna libertà di scelta.
Deposte le posizioni ideologiche chiediamo che insieme si possa ragionare, nel rispetto reciproco, per il bene di tutta la scuola italiana.
Claudio Masotti
Presidente AGeSC Lombardia