La scuola che non si arrende punta sulla didattica digitale
Gli istituti sono chiusi ma le attività continuano online, grazie alla condivisione delle esperienze tra i territori La ministra Azzolina: «Da momento difficile può nascere tanta ricchezza»Gli edifici sono chiusi ma la scuola non si ferma. Sono quasi 4 milioni gli studenti che, da lunedì e chissà fino a quando, non frequentano le lezioni a causa del coronavirus e che non possono continuare a perdere 1 milione e 100mila ore di lezione e attività didattica al giorno, come segnalato dalla rivista Tuttoscuola. Che, ieri pomeriggio, ha promosso un seminario online sulla didattica digitale, al quale è intervenuta anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. «È vero che stiamo vivendo un momento complesso – ha ricordato – ma è vero anche che dai momenti più complessi può nascere tanta ricchezza, un’opportunità di mostrare come è possibile fare una didattica a distanza». Le avanguardie di questo movimento, certamente non maggioritario nella scuola italiana ma che, in frangenti come questo, si dimostra decisivo per l’intero sistema, sono in campo già dai primissimi momenti dell’emergenza, diventando un punto di riferimento per scuole e insegnanti. Un’eccellenza della scuola digitale è senz’altro l’Istituto “Tosi” di Busto Arsizio, in provincia di Varese, dove ieri mattina la campanella (virtuale) è suonata puntuale alle 8. Alunni e insegnanti, ciascuno a casa propria ma tutti collegati in rete, hanno preso parte a lezioni, esercitazioni e interrogazioni, senza dimenticare l’intervallo, arrivato puntuale come ogni giorno. «I ragazzi sono entusiasti e i genitori felici», esulta la preside Amanda Ferrario, che in questi giorni sta ricevendo richieste di “consulenza” da tantissimi colleghi delle sette regioni che hanno deciso di chiudere le scuole per tutta la settimana.
Lo stesso sta facendo Laura Biancato, dirigente dell’Istituto superiore “Mario Rigoni Stern” di Asiago, in provincia di Vicenza, che serve i comuni dell’Altopiano, dove da tempo la didattica digitale è realtà. Su Facebook, la preside ha pubblicato le “Linee guida per la didattica online” che, in poche ore, sono state condivise da insegnanti, studenti e genitori.
Lezioni online e video per gli alunni sono stati preparati in poche ore anche dagli insegnanti dell’Istituto comprensivo di Sarzana, in provincia di La Spezia, dove tutti i 1.600 alunni, dalla scuola dell’infanzia alla media, apprendono utilizzando i device personali o quelli messi a disposizione dalla scuola. «Per gestire l’emergenza – spiega il preside Antonio Fini – abbiamo creato un gruppo di supporto di docenti e scritto un vademecum ad uso di tutta la comunità scolastica. Uno strumento che mettiamo volentieri a disposizione di tutte le scuole che si trovano a dover gestire queste giornate di chiusura». Il titolo scelto, «Non restiamo isolati», dice molto della volontà della scuola di non arrendersi anche a questa emergenza sanitaria. Una circostanza che sta esaltando il senso di unità e di solidarietà che caratterizza tanta parte della scuola italiana. Dopo l’appello lanciato su Facebook, il preside della scuola di Vo’ Euganeo, uno degli epicentri dell’epidemia, ha ricevuto tantissimi contributi di insegnanti di tutta Italia, che andranno ad arricchire le lezioni online che, da domani, con la ripresa delle attività via web, cercheranno di ridare una parvenza di normalità a queste giornate convulse.
Avvenire del 26 febbraio 2020 - Paolo Ferrario