L’urgenza di rilanciare il patto scuola-famiglia

Il Punto di Roberto Gontero

Dobbiamo rafforzare il patto scuola-famiglia se vogliamo che realmente il sistema scolastico ritorni a svolgere il ruolo nella società per cui è stato inventato ed io voglio lavorare con voi genitori confrontandomi senza pregiudizi”. Sono le parole pronunciate dalla Ministra Valeria Fedeli nell’ultima riunione del Fonags (Forum delle Associazioni dei Genitori della Scuola) dove si sono analizzati nel dettaglio i futuri decreti attuativi della Legge 107.

Un impegno ed una convinzione, questi, che sono poi stati ripresi dalla stessa Ministra in alcuni altri importanti momenti pubblici quasi a ribadire che non ci può essere riforma del sistema formativo-educativo se non si coinvolgono i genitori su tutti gli aspetti che li riguardano nel pieno rispetto delle altre figure che hanno a che fare con i ragazzi.

Quindi, sono quegli stessi temi - come alternanza scuola-lavoro, formazione dei docenti, diritto allo studio, sistema formativo 0-6 anni, corresponsabilità educativa ed applicazione piena della Legge Berlinguer sul sistema pubblico dell’istruzione e sulla parità scolastica - che suonano come musica alle orecchie della nostra Associazione, che da 40 anni si impegna su questo fronte come viene documentato molto diffusamente anche in questo numero di Atempopieno.

Lo stesso ultimo Consiglio Nazionale di Bologna dell’11-12 febbraio ha evidenziato una molteplicità di ricchezze associative e personali. Questo numero di Atempopieno, come dicevo, come di consueto parla di noi e della scuola cattolica paritaria a norma di legge, ma con una forte identità. è l’espressione e la caratteristica, cristiana, universale aperta a tutti, con lo sguardo e le braccia pronte ad accogliere e a formare l’uomo e la donna di domani.

A questa scuola, che unisce la qualità innovativa della formazione umana e cristiana, quell’aspetto educativo molto forte, noi continuiamo a guardare con affetto e grandi speranze. Dall’altra parte del Tevere, Papa Bergoglio in moltissime occasioni ha ripetuto quanto aveva detto all’AGeSC nell’udienza storica del 5/12/2015: “Ripristinare il patto educativo perché il patto educativo si è rovinato, perché il patto educativo si è rotto! E dobbiamo ripristinarlo”.
Questa importante convergenza di intenti non deve sembrare strana. Quando non impera l’ideologia o l’interesse di bottega ma si vuole il bene della persona, in questo caso di giovani, nessun particolare importante viene trascurato pur di cercare il bene comune. Ed il patto scuola-famiglia è un tassello fondamentale per raggiungere l’obiettivo che è quello di far sì che la scuola permetta a ciascuno di espandere al massimo le proprie potenzialità espressive, cognitive, emotive e, più in generale, umane.

La scuola, di fronte al mondo che cambia così in fretta, si trova ad un bivio tra l’approccio educativo, che punta alla formazione integrale della persona, e le esigenze sempre più inderogabili del mondo del lavoro. Famiglia e scuola possono parlare linguaggi differenti ma l’obiettivo deve essere uno solo. Papa Francesco e la Ministra Fedeli lo sanno. Dobbiamo saperlo anche noi.