“Giovani, famiglie e scuola per non cedere al disordine”

Stimola e conforta, in questi tempi così difficili e confusi in cui la crisi economica e culturale continuano a pesare in maniera significativa e pesante, quanto affermato dal Card. Bagnasco nella prolusione al Consiglio Permanente della Cei di lunedì 23 gennaio sui temi della povertà (dall’inizio della crisi le persone in povertà assoluta in Italia sono aumentate del 155%: nel 2007 erano 1 milione ed 800mila mentre oggi sono 4 milioni e 600 mila), della famiglia e delle nuove generazioni.

“Il volto bello della Chiesa è riflesso anche e soprattutto nelle nuove generazioni, della cui formazione siamo responsabili, accanto alle famiglie ed altre agenzie formative”, ha affermato il Presidente dei Vescovi Italiani.

Queste parole ci devono far riflettere e stimolare le nostre famiglie a prendere ancora più di petto e sul serio il compito educativo come il più alto degli impegni contratti dopo aver generato i nostri figli.

Gli episodi gravi di ogni giorno, confermati da quelli più eclatanti che ci giungono dalla Provincia di Ferrara ben analizzati dal Vescovo Mons. Negri, evidenziano che il vuoto esistenziale ed il disordine “dell’umano” rischiano di soffocare mortalmente tanti nostri figli.

E’ certamente confortante per tutti noi educatori sapere che il prossimo Sinodo mondiale dei Vescovi nel 2018 sarà dedicato, come ha fortemente voluto Papa Francesco, proprio ai giovani con il seguente titolo: ”I giovani, la fede ed il discernimento vocazionale”.

La Chiesa, con Papa Bergoglio in prima linea, sta continuando nella sua missione per proporre ai nostri ragazzi una strada verso la vita buona del Vangelo. E noi laici?

La domanda non può essere elusa cercando scuse e alibi sin troppo facili da trovare.

A noi della società civile tocca il compito di comprometterci fino in fondo in questa battaglia educativa e di svolgere il compito di sollecitare la classe politica ancora troppo sorda e distratta di fronte a numeri impietosi che riguardano l’universo giovanile come, ad esempio, l’enorme quantità di giovani vittime della dispersione scolastica. Siamo ad una media nazionale del 23% ed il raggiungimento dell’obiettivo del 10% entro il 2020 fissato dal Consiglio d’Europa sembra francamente irraggiungibile.

Provocatoria ma quanto mai veritiera è stata inoltre il richiamo di Bagnasco sulle politiche per la famiglia: “Si stenta a capire perché i provvedimenti a favore della famiglia facciano così fatica ad essere presi in carico e portati a compimento.”

Il nostro impegno personale e Associativo deve implicarci sempre di più nel campo della politica scolastica che in questi giorni ha come tema principale la discussione nelle Commissioni parlamentari e al Ministero dei decreti attuativi della legge 107/2015. Basteranno poche modifiche ed un po’ di lifting a ribaltare una situazione scolastica in grande deficit di risposte alle domande formative ed educative delle nuove generazioni?

La scuola pubblica paritaria o statale che sia ed i Centri di formazione professionale hanno la necessità di avere politiche innovative, certe e durevoli nel tempo per rendere ai giovani il loro importante servizio a fianco delle famiglie.

In prossimità della festa del Santo dei Giovani - il 31 Gennaio ricorre infatti la festa di san Giovanni Bosco -, ci sentiamo di rispondere con ottimismo alle tante domande ed interrogativi che in questi tempi vorrebbero volgerci al pessimismo. La Sua opera, insieme a quella di tanti altri Santi e di tanti cristiani religiosi e laici che hanno puntato sulla formazione dei giovani, non venga meno “perché la realtà è urgente”.
Il Presidente Nazionale
Roberto Gontero